Carabiniere ucciso. Dimesso dall’ospedale il collega ferito: “Torno a casa, a CASERTA”

18 Maggio 2019 - 15:09

CASERTA – “Sono felice di tornare a casa. L’affetto della famiglia sara’ il mio percorso riabilitativo“. Dopo un mese e cinque giorni di ricovero Pasquale Casertano, il carabiniere 23enne ferito nell’agguato del 13 aprile scorso a Cagnano Varano, in cui fu ucciso il maresciallo Vincenzo Di Gennaro, lascia l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. In mattinata e’ stato dimesso e si e’ subito messo in viaggio verso casa, a Caserta. Quando e’ venuto a trovarmi “Luigi, il padre del maresciallo – ricorda Casertano – mi ha ringraziato per aver tentato di salvare la vita di Vincenzo e poi ha aggiunto che in me rivedeva suo figlio“.

Torno alla vita normale – ha aggiunto Casertano – ma con la convinzione che un pezzo del mio cuore rimarra’ sempre qui, accanto al maresciallo Vincenzo Di Gennaro. Per me Vincenzo non era semplicemente un superiore, ma era un fratello maggiore“. Poi il carabiniere ripercorre i momenti della lunga degenza. “Durante le festivita’ pasquali sono venuti a trovarmi i familiari di Vincenzo. E’ stato un momento emozionante soprattutto l’incontro con Luigi“. “Non so dire con precisione quando ritornero’ in servizio – conclude – ma sono certo che quando saro’ pronto ritornero’ al 100%“.

Il carabiniere, nel video diffuso sul canale Youtube dall’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’, ringrazia “tutti i cittadini e la società civile che mi sono stati vicini in questo periodo brutto e particolare, anche solo tramite un messaggio o con i social, in particolare i bambini delle scuole che mi hanno scritto delle bellissime lettere d’affetto nei miei confronti che mi hanno emozionato davvero tanto. Quindi li ringrazio di cuore. Ci tengo anche a ringraziare soprattutto l’Arma dei carabinieri – prosegue Casertano – che mi è stata vicino in modo molto affettuoso e si è dimostrata davvero una grande famiglia. E’ stato molto importante il suo apporto e l’apporto dei colleghi che mi sono stati vicino tutti i giorni in qualunque momento da quando sono arrivato qui in ospedale fino adesso che è l’ultimo giorno di degenza e anche dopo sarà sicuramente così. Poi voglio ringraziare tutta l’equipe medica della Chirurgia Addominale 1, in particolare la dottoressa Barzocchi, primaria, colei che mi ha operato, tutti gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che mi sono stati vicino, oltre che dal punto di vista clinico, anche psicologico. Quando c’era da scambiare due chiacchiere lo si faceva. Mi hanno aiutato molto in questo periodo a superare questa degenza molto lunga“, conclude il militare.