CASERTA. Assessore Pica, eviti le brutte figure sui soldi illegali incassati dal segretario Martino e dai dirigenti. Lei e Marino lo sapete da due anni e nulla avete fatto, anzi…

12 Dicembre 2018 - 12:34

CASERTA(g.g.) Ci vediamo costretti, ma veramente costretti, a tornare di nuovo su una questione storica, trattata nelle battaglie di legalità portate avanti da CasertaCe.

L’assessore al bilancio e alle finanze del comune Federico Pica ha detto che i dirigenti e il segretario comunale Luigi Martino, dovranno restituire il mal tolto.

Uno che non si è mai occupato del problema, è portato a pensare che alla fine di una lunga attività investigativa, condotta all’interno della struttura comunale del capoluogo, da parte di questo inflessibile professore universitario, siano venute fuori delle magagne e soprattutto i dirigenti sono stati smascherati quando hanno fatto in modo, con la compiacenza dei sindaci pro tempore, di incassare soldi a palate non dovuti.

Il professore Pica, essendo un accademico, non dovrebbe aver bisogno di recitare una parte che onestamente lo assimila a un Carlo Marino qualsiasi, a un Girolamo Santonastaso qualsiasi, a un Franco Biondi qualsiasi, a un Franco De Michele ancora più qualsiasi.

Professore, non sappiamo se lei ci è o ci fa. Nel senso che non sappiamo se lei aveva letto, quando la doveva leggere, la “terrificante” relazione dei due ispettori del ministero dell’economia e delle finanze, i quali inchiodavano il comune di Caserta, alla pertica dell’indecenza gestionale, dello spreco istituzionalizzato, della malversazione di fatto rispetto al denaro della comunità.

Se non l’ha letta, allora non è all’altezza di svolgere la funzione di assessore; se l’ha letta, allora è ancor più grave perchè un professore stimato e quasi anziano, non si mette a tappare i buchi enormi causati dalle, chiamiamole così, marachelle, di questo sindaco e dei dirigenti.

Professore Pica, la relazione dei sue ispettori del Mef che noi stiamo, tra le altre cose, scrivendo a pezzi, è stata notificata al comune di Caserta, due anni fa, cioè alla fine del 2016, quando lei già viaggiava tra Napoli e Caserta in treno, presentando con implacabile lucidità e con una meticolosità ammirevole, ogni singolo biglietto ferroviario e ogni singolo scontrino in modo da unire quei rimborsi all’indennità che lei intasca come assessore.

In due anni, non solo la relazione del Mef è rimasta lettera morta, ma il segretario comunale ha ricevuto da Carlo Marino, lo stesso sontuoso trattamento ricevuto da Pio Del Gaudio. Sontuoso e illegale, perchè, come scrivono gli ispettori nello stralcio che pubblichiamo qui in calce, Luigi Martino ha preso soldi a titolo di indennità di posizione, applicando uno scivolamento del tutto illegale rispetto alla stessa indennità di posizione, intascata dal dirigente più elevato, il quale ha intascato a sua volta 73 mila euro e non 11 mila come gli ispettori del Mef hanno dimostrato essere l’autentico parametro dell’indennità di posizione rispetto al quale applicare lo scivolamento.

Non avrebbe dovuto prendere un euro in più Martino, invece tra Del Gaudio e Marino, solo sull’indennità di posizione andremo ad attestarci sui 50 mila euro.

Vogliamo poi parlare dell’altro vero e proprio “furto” perpetrato ai danni delle casse cittadine, attraverso l’utilizzo dello strumento della cosiddetta indennità di risultato? Qui solo ai tempi della commissaria Nicolò fu applicato con precisione, il dettato legislativo che al di la di tutto, al di la del fatto che un comune dissestato non dovrebbe neppure ipotizzare l’idea di regalar quattrini in questo modo, prevede requisiti molto rigorosi e un collegamento di tipo ombelicale, tra la concessione di questi premi di produttività e sistemi di valutazione con parametri chiari, certi, oggettivi e conosciuti da tutti.

Vedete, negli ultimi anni, gli sport che definivano le gerarchie in base alla valutazione di giudici di gara, hanno dovuto ripensare a se stessi per rimanere credibili e per rimanere anche nell’alveo delle competizioni olimpiche. I tuffi, la ginnastica artistica o ritmica, il nuoto sincronizzato, il pattinaggio artistico su ghiaccio, la boxe. Si è passati da una discrezionalità assoluta a delle griglie di riscontro che prevedono punteggi parziali per ogni dato movimento, per ogni figura, per ogni acrobazia. Un numero certo ad un movimento dato, in modo che tutti possano riscontrare se i giudici si sono macchiati o meno di imparzialità.

Accade dappertutto che si cerchi di rendersi credibili attraverso la certezza del diritto e delle regole, tranne al comune di Caserta. Poi potremmo parlare anche dei diritti di rogito intascati dal segretario ma evitiamo perchè sono cose già scritte e le potrete rileggere qui sotto.

Un’ultima cosa, assessore Pica: ma lei c’era quella mattina, quando sulla spinta degli articoli-inchiesta di CasertaCe, il consigliere comunale di maggioranza, Mario Russo e alcuni suoi colleghi presentarono una mozione per impegnare il sindaco, la giunta e i dirigenti a regolamentare, rispetto al già conosciuto verdetto degli ispettori del Mef, le posizioni economiche del segretario e del dirigente, innescando immediatamente il processo di restituzione dei soldi impropriamente intascati.

Correva l’anno 2017. Lei c’era, assessore o era sul treno anche quella mattina? Non offenda l’intelligenza nostra, di quei pochi uomini e di quelle poche donne di buona volontà e di onestà che questa città annovera.

 

QUI SOTTO GLI STRALCI DELLA RELAZIONE DEGLI ISPETTORI DEL MEF