GUARDA I VIDEO. Via Tescione distrutta dalle voragini. Mai così Caserta nella sua storia

9 Marzo 2021 - 17:40

Mentre la città si apre letteralmente come una mela bacata, al comune i signori Carlo Marino e Franco Biondi continuano a distribuir danari ad aziende evidentemente dotate di un ottimo pedigree. Ultimo esempio: la It Energy, società che ha il 95% delle quote sequestrate da un tribunale

 

CASERTA (g.g.)Carlo Marino costruisce la coalizione di centrosinistra a modo suo, cioè pacificando con lo strumento della lottizzazione, della prebende,

come ha dimostrato la vicenda della nomina di Gerardina Martino, approfittando anche del nulla pneumatico prodotto fino ad oggi dal centrodestra, impegnato, soprattutto per quanto riguarda la Lega, a perseguir obiettivi di posizionamento interno, che relegano il problema del cambiamento e dell’alternativa nella città di Caserta a funzione complementare se non ornamentale.

Dunque, se si votasse oggi Marino ri-vincerebbe le elezioni. Con il 50% se lo sogna, perché con un’affluenza più alta, tipica dei primi turni, sarebbero tantissimi i casertani pronti a dare il proprio voto all’amico, al parente, ad uno o due candidati del plotone che si sta costruendo sulle ragioni del potere e del magna magna, ma cancellerebbero il nome del sindaco uscente chiaramente inviso ai casertani come mai era capitato con ognuno dei suoi predecessori. Marino vincerebbe al secondo turno perché avrebbe di fronte un candidato abborracciato del centrodestra, che da un lato non sarebbe in grado di rappresentare l’idea di cambiamento e che, vista l’aria che tira, non possederebbe nemmeno quel bagaglio di esperienza, di cazzima e di conoscenza delle cose della città, in grado di fronteggiare Marino sul suo terreno.

Insomma, un candidato che non entusiasmerebbe nessuno e terrebbe lontano dalle urne tantissimi tra coloro che al primo turno sono andati ad evadere il rito della micro-clientela. Per cui, basterebbero, come avvenuto 5 anni fa, le sole truppe cammellate, cioè il voto di quei pochi che i vari signori delle preferenze, delle ricotte e della prebenda muoverebbero per il ballottaggio.

Se qualcuno l’ha dimenticato, ve lo ricordiamo noi: Marino, cinque anni fa, vinse al secondo turno quando si recò poco più del 30% dei casertani alle urne e conquistando il voto diretto del solo 21% dell’intero corpo elettorale cittadino.

Vedete questi due video girati da nostri indignati lettori che, ovviamente questo ci fa piacere, vedono in CasertaCe l’unica possibilità per esprimere, per raccontare una città che sembra preda di un’allucinazione, che incubo invece non è, bensì tragica realtà. Perché se è vero che a Roma ci sono le buche, che a Napoli ci sono le buche, da nessuna parte capita che le strade franino letteralmente in aree ascrivibili al centro cittadino dove il traffico veicolare, al netto delle varie limitazioni covid, è sempre molto cospicuo.

Guardateli bene e non vi fermate al raccapriccio generato dallo stato in cui versa via Tescione, di un fondo stradale che si trova a duecento metri da Piazza Vanvitelli e a 50 metri dall’ospedale. Cercate invece di riflettere sulla ragion d’essere di una città che crolla anche materialmente perché da un pezzo è crollata moralmente.

Noi di CasertaCe abbiamo superato ormai i freni inibitori. Il lavoro che stiamo svolgendo sugli atti del comune ci induce a dire che a Palazzo Castropignano si ruba. Si mettono ogni giorno le mani nelle casse pubbliche e nelle tasche dei cittadini. L’ultimo pensiero che percorre il sindaco Marino e il suo pro-console Franco Biondi riguarda il benessere dei casertani, con buona pace dello slogan sul bene comune, utilizzato per qualche anno dal Partito Democratico e che ora dovrebbero emendare e modificare in bene personale.