CASERTA, ennesimo scandalo al Comune: sospesi gli stipendi ai 50 Lpu, IN 11 HANNO PRESENTATO DOCUMENTI E AUTOCERTIFICAZIONI FALSI

26 Luglio 2018 - 18:04

CASERTA – Ricordate la storia degli Lpu, dei 50 ammessi al lavoro a tempo determinato, finanziato dalla Regione in base a graduatorie stilate dai comuni?

Su Caserta si alzò un mezzo polverone. Alcune delle persone di cui pubblicammo il nome rimasero molto turbate. Alcune si arrabbiarono. E una di queste persone ci minacciò anche. Capimmo, dunque, che qualcosa di losco ci doveva essere per forza, al di la della solita pratica di gestione clientelare di questi “posticini” di lavoro, comunque precari. 

Si trattava di una tensione ingiustificabile verso un articolo che poi era simile a tanti altri scritti da CasertaCe. Articolo che evidenziava che su 56 domande presentate, in 50 erano stati assunti e questo, incredibilmente, definiva un quadro insospettabile della disoccupazione nella città capoluogo che, stando a questi numeri, poteva essere paragonata a una Treviso, a una Sondrio, a una Berna, a una Dusserdolf, a una Stoccolma.

Insomma, roba da Piena Occupazione. Insomma, roba che ‘ste robette precarie non interessavano più nessuno, perché ognuno aveva un posto di lavoro stabile che gli garantiva uno stipendio e dunque un reddito maggiori.

Chiaramente la nostra era una battuta che voleva sottolineare una delle tante nefandezze compiute, un giorno sì e l’altro pure, nella cucina degli orrori di stanza negli uffici dei vari dirigenti. Avevano risposto in 56, perchè il bando era stato praticamente, sostanzialmente, nascosto.

Quei nomi uscirono e in molti si incazzarono.

Quello che è successo in questi giorni fa capire perchè si incazzarono. La notizia è la seguente: la Regione Campania ha sospeso l’erogazione dei fondi e in 50 non stanno prendendo lo stipendio. E sapete perchè? Perché 11 di loro hanno presentato documentazione falsa, requisiti certificati in maniera farlocca. per cui la Regione vuole vederci chiaro.

Ma se questa cosa fosse confermata, la stessa Regione, ma anche il comune di Caserta avrebbero il dovere di trasmettere tutti gli atti alla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere per comprendere dagli 11 se quella che appare come la commissione di un reato, è tutta farina del loro sacco o qualche anima buona, qualche abitante di quelle cucine di cui abbiamo scritto prima, non abbia suggerito loro cosa dovesse essere scritto nella documentazione affinché potessero conquistare l’assunzione.

Continueremo naturalmente a seguire la vicenda.