CASERTA. Festeggiano palazzinari e cementificatori: la premiata ditta Marino-Biondi fa ritornare gli oneri di urbanizzazione pagati a rate “comodissime”

7 Novembre 2018 - 20:34

CASERTA(g.g.)Il ritorno dello scomputista“. Potrebbe essere il titolo di un film. Una roba tra il triller e l’horror, tipo “Il Collezionista di ossa”. Mentre in quella celebre pellicola americana, interpretata da un maestoso Denzel Washington la ricerca del maniaco fu lunga e complessa, in questo caso il nome dello scomputista sta scritto nella storia di questa città.

Ai tempi delle amministrazioni di Luigi Falco, con Carlo Marino assessore ai lavori pubblici e Franco Biondi già dominante come dirigente d’area, la rateizzazione, in termini tecnici, appunto, lo scomputo degli oneri di urbanizzazione che in passato, nell’epoca di Peppe Corbo assessore, si chiamava Bucalossi, tanto è vero che a Corbo fu affibbiato il soprannome di “corbalossi”, dicevamo, durante le amministrazione di Falco questo metodo diventò sistema.

Naturalmente quelle rateizzazioni andarono, molto spesso, come si suol dire, “a puttane”. Nel senso che i palazzinari, tanto amati da Marino e Biondi, costruivano case e palazzi, pagavano una, massimo due rate di oneri e chi si è visto, si è visto.

Nel periodo dell’amministrazione Del Gaudio, per volontà precisa dell’allora assessore Nello Spirito, il quale, non casualmente, non durò a lungo, lo scomputo degli oneri di urbanizzazione fu abolito. Si ritornò a una condizione di normalità, tanto più che un comune in grave dissesto, tutto si poteva permettere, fuorchè di far regali a chi costruiva case e palazzi, spesso per milioni e milioni di euro.

Oggi, come dimostra la delibera di giunta che pubblichiamo in calce, senza che nessuno abbia mai revocato il provvedimento dell’amministrazione Del Gaudio, lo scomputo, griffato con la sigla storica dell’ormai celeberrima coppia Carlo Marino-Franco Biondi, è ritornato per la gioia dei palazzinari di ieri e di oggi, sulla cui identità dovremo tra qualche giorno soffermarci un attimo in quanto è giusto declinare le generalità di chi sta facendo affari, soldi eccetera, a partire dal signor Pezone, di cui non ci occupiamo da qualche anno ed anche per questo si è potuto allargare alla grande con il sostegno della famiglia Biondi perchè nel caso specifico, oltre a Franco, c’è anche “quell’altro”…insomma ci siamo capiti, il geometra di San Nicola La Strada.

Nel caso specifico, si tratta di uno scomputo per oltre 150 mila euro di oneri a favore della Società A.C.A. amministratore unico Maria Vittoria Catemario di Quadri, per la realizzazione della strada di collegamento tra via Jenco e via Feudo di San Martino, evidentemente considerata dal comune tanto cruciale da anticipare alla citata società 70 mila euro riguardanti l’esproprio. Tutto ciò accade mentre il comune di Caserta è ancora in dissesto. Questo a dimostrazione di quanto sia importante, nella testa del sindaco e del suo sodale Franco Biondi, il bene della città, rispetto al bene dei danarosi dispensatori di cemento.

Questa decisione sarà comunicata, dal comune di Caserta, all’apposita sezione del Ministero dell’Interno che sovrintende sulla procedura del dissesto e sui comportamenti conseguenziali? E i revisori dei conti soddisfatti per l’aumento dei loro emolumenti, che punto di vista esprimeranno di fronte a questa iniziativa a dir poco deleteria per i conti economici del Comune?

Quantomeno occorrerebbe un atto politico, attraverso cui il sindaco Marino, la sua amministrazione e il consiglio comunale si assumano la responsabilità di modificare i criteri che furono stabiliti dal “decreto-Spirito”, ma figuriamoci se questi, che procedono come dei carri armati (avete letto dell’ennesimo lavoretto da 41 mila euro dato a Franco Galilei al cimitero?), si pongono il problema di sottoporre al vaglio delle regole democratiche queste loro idee che ricacciano Caserta venti, o forse trenta anni indietro quando sono state poste tutte le condizioni affinchè, nel tempo presente, la città dichiarasse, così come ha dichiarato, bancarotta.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA DELIBERA