CASERTA. L’ex assessore Peppe Greco protagonista dell’intrigo burocratico-camorrista di via San Carlo. Ma la sua posizione è stralciata. Altre evoluzioni in vista

18 Gennaio 2020 - 13:25

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CASERTA (g.g.) – Nel leggere, come abbiamo già letto, e offrendo, peraltro, nella versione integrale alla fruizione dei nostri lettori, il decreto di conclusione delle indagini nei confronti di imprenditori, prestanome e tecnici che secondo i magistrati della Direzione Antimafia di Napoli, avrebbe compiuto reati intorno e dentro alle procedure per i lavori del parcheggio interrato di via San Carlo, al centro di Caserta, ci si rende conto che l’architetto casertano Giuseppe Peppe Greco è pesantemente implicato in queste azioni che, ipotesi di reato alla mano, avrebbero favorito, secondo i pubblici ministero Vanorio e D’Alessio, gli interessi del boss Michele Zagaria e, dunque, del clan dei Casalesi.

Nonostante ciò, ma questo, se non ricordiamo male, era già emerso in altri documenti giudiziari, relativi alla fase delle indagini, l’atto che segna la loro chiusura e l’avvio di una procedura che porterà, di qui a due o tre mesi, alla richiesta di rinvio a giudizio, per coloro che a quel punto diventeranno imputati a tutti gli effetti, Giuseppe Greco non è destinatario del provvedimento perché, segnala la Dda, per lui “si procede a parte“.

In poche parole, la posizione di Greco, che come potrete leggere sotto, nella riproposizione integrale dell’atto giudiziario, è stata stralciata.

Di lui si parla come partecipe al disegno criminale finalizzato a favorire l’impresa di Vincenzo Patrizio Sagliocchi, considerato vicinissimo a Michele Zagaria e che con sé portava, infatti, due imprese, a partire da quella di Michele Fontana, che in sub-appalto, a quel cantiere al centro di Caserta hanno operato. Partecipe fino a svolgere una funzione anche quando, nel 2012, a qualche anno di distanza dalle mosse decisive, realizzate dal dirigente del comune di Caserta Franco Biondi, socio di fatto di Peppe Greco, quest’ultimo vota una delibera inerente proprio al contesto di quel cantiere. Lo fa da assessore all’Urbanistica, carica assunta nel 2011, all’indomani della vittoria elettorale di Pio Del Gaudio e del centrodestra. Ovviamente, è impossibile penetrare il segreto istruttorio, né è prevedibile che sia Peppe Greco stesso a svelare l’arcano. E’ evidente che si tratti di una storia molto interessante. Perché Greco è in questo procedimento e visti i contenuti di questa formulazione del decreto di conclusione delle indagini, è destinato a diventare una sorta di convitato di pietra del processo che si farà. In poche parole, un protagonista che non viene manifestato formalmente. In considerazione del fatto che questa è un’inchiesta che si sviluppa da circa 4 anni, resta da comprendere se lo stralcio della posizione di Peppe Greco sia o meno legata ad un altro ramo di questa indagine, che approfondisce altri legami, pardon, presunti legami tra Greco, le imprese e i tecnici della compagnia di giro di Michele Zagaria.

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