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CASTEL VOLTURNO. Antonio Di Bona, un vero ravanatore di parti intime. Ecco il meccanismo grazie al quale otteneva prestazioni sessuali dall’architetto Giovanni Rotondo

21 Gennaio 2019 - 17:45

CASTEL VOLTURNO(g.g.)Dobbiamo fare con un impiccio“, aggiungiamo noi: scusate, e qual è la novità, visto che il comune di Castel Volturno, in quella che doveva essere la stagione della legalità e del cambiamento, così presentata a suo tempo da Dimitri Russo, ha continuato ad essere un’autentica cloaca, in cui, oltre a rubare, si facevano i comodi propri a tal punto da trasformare una stanza, un ufficio di proprietà pubblica in una sorta di alcova.

Dobbiamo fare con un impiccio“: il trastolatore di turno è l’architetto Giovanni Rotondo, un altro ospite fisso dell’ufficio di Antonio Di Bona che usufruiva, anche in questo caso, agevolmente delle sue parti intime. Un vero e proprio ravanatore professionista. Toccava Rotondo. Poi si interrompeva dato che entrava qualcuno E poi, all’uscita del visitatore inopportuno e indesiderato, ricominciava il petting.

Con Rotondo c’era un rapporto veramente solido. Nel senso che Di Bona, come leggerete, con maggior dettaglio, nello stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo qui in calce, consigliava ai cittadini che avevano bisogno di risolvere dei problemi il nome di Rotondo. Quei cittadini lo assoldavano come tecnico, perchè glielo aveva consigliato Di Bona, ben sapendo che in questo modo l’impiegato comunale si sarebbe impegnato direttamente.

Giovanni Rotondo, sapeva a sua volta che Di Bona avrebbe rimosso ogni ostacolo di tipo amministrativo alla realizzazione degli obiettivi di quel cittadino che, per questo motivo, pagava più o meno profumatamente Rotondo che, in cambio, per chiudere il cerchio erogava favori sessuali.

Insomma, una situazione che si ripeteva, che è stata ampiamente immortalata nelle immagini riprese dalle telecamere montate nell’ufficio di Antonio Di Bona. Chissà per quanti anni è andato avanti questo andazzo al comune di Castel Volturno. Chissà quanti reati sono stati compiuti e quanti soldi rubati alle casse pubbliche, se nel periodo che ha occupato l’indagine della Procura della Repubblica, tutto sommato, breve rispetto al periodo in cui Di Bona, Noviello e compagnia sono stati assunti in comune, sono stati filmati, intercettati, fotografati un numero tanto ingente di episodi?

Il resto lo leggete qui in calce.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA