Cinema che passione. Il regista Rino Della Corte: la settima arte destinata ad adattarsi allo streaming e ai canali tematici

6 Marzo 2023 - 18:03

La crisi delle sale, la chiusura dei cinema, i prezzi dei biglietti: cosa ne pensa l’affermato regista e sceneggiatore casertano.

CASERTA (pasman) I tanti appassionati di cinema sanno che la recente chiusura del BIG Maxicinema priva definitivamente Caserta e la sua immediata conurbazione di una sala di proiezione cinematografica. Quelle che sono in tutte le città che si rispettino e che concorrono a connotarle culturalmente. Un capoluogo che, attraverso la sua classe politica, non è in grado di salvaguardare tale rilevante forma di spettacolo, attesta la sua arretratezza e finanche il suo degrado civile. Per capire meglio ciò che è avvenuto e che cosa ne potrà essere, anche perché alcuni consiglieri comunali di opposizione hanno posto la questione all’assise cittadina affinché vengano assunte delle iniziative per riportare il cinema a Caserta, abbiamo voluto sentire un esperto del campo. Quella che segue è l’intervista rilasciataci da Rino Della Corte (in basso, una sua breve nota biografica), affermato ed apprezzato regista e sceneggiatore dei non pochi e validissimi espressi dal nostro territorio, che ringraziamo per la sua disponibilità. Bisognerebbe far tesoro delle sue preziose riflessioni ed osservazioni, che ne testimoniano la competenza, la maturità, l’esperienza, la passione per il cinema.

CasertaCe.net: In quanto uomo di cinema e dal suo osservatorio particolare, come se la passa la

settima arte?

Della Corte: Nel cinema ma soprattutto nella fruizione di esso è in atto una trasformazione epocale, pari alla rivoluzione industriale. Con l’avvento delle piattaforme, dello streaming, dei canali tematici, da casa puoi accedere e vedere tutto il cinema del mondo, e lo puoi fare allestendo con meno di mille euro un vera e propria sala cinematografica. Questo porta alla crisi delle sale ma non alla crisi del cinema, anzi con la pandemia c’è stato un incremento delle produzioni in tutto il mondo. Credo che non si possa arrestare questo fenomeno, non do giudizi, bisogna adattarsi.

 CasertaCe.net: Il nostro incontro con lei, oggi, vuole affrontare soprattutto la situazione del cinema nella città capoluogo. Avendo il polso della situazione, quale tipo di legame lei vede dei casertani con il cinema. Di passione, di interesse culturale o di semplice momento di svago?

Della Corte: il legame dei casertani con il cinema è fortissimo, negli ultimi trent’anni questo territorio ha prodotto tantissimi attori come Toni e Peppe Servillo, Roberto De Francesco, Marco D’Amore, Francesco Paglino, Giovanna e Margherita Di Rauso, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Francesco Russo, registi come Eduardo De Angelis, Gianni Costantino, Pietro Marcello, costumisti come Ortensia De Francesco, sceneggiatori come Francesco Piccolo, Filippo Gravino, Paolo Piccirillo solo per citarne alcuni e sicuramente ne sto dimenticando tanti e tanti altri. Ma non solo nel cinema ma anche nella musica, letteratura, le arti figurative, ecc.. Le donne e gli uomini casertani sono punto di riferimento della cultura italiana ed internazionale. Sul perché sono nati e nascono tanti artisti ho una mia idea: Caserta e la sua Provincia sono territori emergenziali e dalle emergenze, dalla devastazione, dalla crisi di una società nasce dal profondo l’esigenza di raccontare e raccontarsi utilizzando tutte le forme d’arte. Poi se i casertani siano fruitori di cinema, credo di sì. Basti pensare all’esperienza del Cineclub Vittoria di Casagiove e della famiglia Mastroianni che hanno accolto migliaia e migliaia di spettatori fino al giorno della chiusura.

CasertaCe.net: Il cinema, nelle sue varie forme assunte oggi, è una componente preponderante della realtà dei giovani. Crede che, come tale, la scuola li educhi in qualche modo ad una fruizione informata? Una visione di classe, ad esempio, del docufilm del 1961 Meridionali a Torino di Brando Giordani ed Ugo Zatterin non dovrebbe essere un’esperienza, per quanto integrativa dello studio, di tutti gli studenti per capire i temi dell’immigrazione interna al Nord di quegli anni, rappresentati con una vividezza non restituibile da alcun saggio storico per quanto fondamentale?

Della Corte: sicuramente il linguaggio audiovisivo coinvolge, emoziona, sensibilizza molto di più, anche perché oggi i giovani sono bombardati da centinaia di video al giorno fruibili dai social. Credo che la scuola debba fare molto, soprattutto rallentando i tempi di visione proponendo film, che rispetto ad un video di pochi secondi portano a soffermarsi e pensare. Ho diretto diversi Festival del Cinema ed ogni volta che ho avuto la possibilità di organizzare mattinate con le scuole proiettando film, documentari, reportage ho toccato con mano l’interesse ed il coinvolgimento dei giovani.

CasertaCe.net: Con la chiusura, per giunta traumatica per i risvolti occupazionali, del BIG Maxicinema, Caserta ha perso, dopo quelle del centro, l’ultima sala periferica, che era punto di riferimento per molti appassionati del cinema. Il cinema San Marco, il Duel, lo storico cinema Vittoria di Casagiove hanno dovuto a mano a mano chiudere i battenti principalmente per la progressiva perdita di spettatori che ne ha reso antieconomica la gestione. Anche la bella e funzionale sala cinematografica dei Salesiani ha cessato le proiezioni. Ed il fenomeno, nella nostra regione, appare inarrestabile, come dimostra la prossima chiusura del celebre cinema Metropolitan di via Chiaia a Napoli. Vincenzo Salemme, intervistato in proposito, pensa che “ Il cinema non sogna più perché sono cambiati i linguaggi…Bisogna dare linfa nuova a una disciplina artistica meravigliosa come il cinema” Che è successo? E’ questione di plot, di autori, di attori?

Della Corte: no, è questione del fatto, come dicevo prima, che è in atto una rivoluzione epica nella fruizione del cinema. L’apertura e la chiusura di una sala dipende esclusivamente da logiche di mercato: domanda e offerta. Se oggi io con 12,90 euro al mese ho accesso a centinaia di titoli (e posso vederli a casa con un mega schermo e un’audio ultra dolby surround) perché dovrei spendere 10 euro per andare al cinema ? Ripeto, io sono cresciuto nelle sale dei cinema, difenderò sempre le sale, la possibilità di incontrare, socializzare, non per niente ho uno spettacolo teatrale che gira da anni che si chiama “Quando al cinema si fumava” da cui è stato tratto un libro, però dico anche che il mondo cambia e bisogna adattarsi. Anch’io vorrei tornare indietro alla mia gioventù, quando tutto forse era diverso, ma non si può.

 CasertaCe.net: Nei giorni scorsi, alcuni consiglieri di minoranza del consiglio comunale di Caserta hanno presentato una mozione allo scopo di favorire l’apertura di una nuova sala cinematografica in città. Propongono, in particolare, l’adozione di sgravi fiscali e tributari in favore del possibile impresario. A parte che l’iniziativa, per quanto meritevole, sembra il classico chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, che giudizio ne dà sotto il profilo tecnico ossia dal punto di vista di un gestore di cinema?

Della Corte: Ma no, non dipende nè da un’Amministrazione pubblica, nè dallo Stato. Le sale cosiddette commerciali da anni hanno usufruito e usufruiscono di aiuti (anche per costruirle) ma è il mercato globale che detta le linee. Oggi il cinema si produce per le piattaforme streaming che anticipano e investono fior di euro e dollari prima di un film, dettano loro le condizioni. Si può aiutare fino ad un certo punto, ma poi ? Credo che un imprenditore voglia un’attività remunerativa non che perda soldi.

CasertaCe.net: Tra le cause della disaffezione degli spettatori verso le sale, non c’è, a suo giudizio, il prezzo del biglietto, che per alcune pellicole è davvero caro, specie se rapportato ad un nucleo famigliare. Nei tempi in cui il cinema era uno spettacolo davvero diffuso, con sale strapiene, una delle ragioni del successo erano i prezzi popolari. Che opinione ha in proposito?

Della Corte: Sì, è vero, anche il prezzo fa la differenza. La sala non è più competitiva rispetto agli abbonamenti delle piattaforme streaming. Prima il cinema era popolare, oggi una famiglia se vuole passare un pomeriggio al cinema, fra benzina, parcheggio, biglietto, bibite, popcorn deve mettere in preventivo almeno 60/70 euro. Mi sembra una cifra spropositata.

CasertaCe.net: Nel sistema del cinema italiano sono previste forme cooperative agevolate per la gestione pubblica delle sale, con prezzi sociali, senza finalità di lucro? Se l’esercizio delle sale è di solo appannaggio dei privati, che legittimamente mirano al ritorno economico del loro investimento, si può dire che si è in un vicolo cieco per quanto concerne la realtà casertana.

Della Corte: Poca cosa, pochissimi fondi per il no-profit. Forse l’unica forma di resistenza, come dice Lei, sarebbe aiutare associazioni, scuole, università ad avere anche piccole sale dove proporre film d’essai, documentari, reportage, ecc., ma la vedo difficile.

CasertaCe.net: A suo giudizio, i professionisti casertani del cinema potrebbero dare vita ad un comitato con lo scopo di orientare un progetto di creazione di una sala cinematografica cittadina, con il supporto dell’amministrazione comunale e mediante l’accesso a fondi pubblici?

Della Corte: Bellissima idea ma c’è un problema che grava sempre sul mondo dello spettacolo e della cultura che nessuno considera mai. Qualsiasi bando per la cultura e lo spettacolo, sia europeo che ministeriale che regionale, prevede che i fondi o i contributi si prendano a rendicontazione, cioè bisogna anticiparli, e dove lo troviamo qualcuno che anticipi senza interessi in un’opera sociale senza scopo di lucro ? Non voglio essere pessimista ma credo come sempre che l’arte e la cultura in Italia, anche se tutti se ne riempiono la bocca, debbano come sempre continuare a combattere per resistere e sopravvivere.