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DECÒ CASERTA inguardabile: a Nardò perde 90-58 e torna a casa con la coda tra le gambe

2 Maggio 2019 - 22:13

NARDÒ – La Decò Caserta arrivava a Nardò con i favori del pronostico, cercando di portare a casa gara-2 senza dover ricorrere alla bella per poter superare il primo turno dei playoff. Invece quella scesa in campo al PalaPasca è sembrata la bruttissima copia della squadra ammirata in alcuni tratti della stagione regolare.
Caserta si è presentata senza verve, molle, lasciando agli avversari tiri apertissimi: Nardò li ha messi tutti, galvanizzandosi ancora di più. Una piccola, breve reazione, per risalire fino al -4 (24-20), ma da lì in poi non c’è più stata gara, con la Frata che si è mostrata più pronta, più cattiva, più vogliosa.
Tutto sarà dunque deciso nella gara del PalaMaggiò, e l’unica nota positiva è forse il così ampio scarto che potrebbe dare vita ad una reazione d’orgoglio.

CRONACA. Caserta, orfana ancora di Bottioni, parte con lo stesso quintetto di domenica scorsa: Ciribeni, Petrucci, Ranuzzi, Rinaldi e Dip. Coach Quarta propone sul parquet Bonfiglio, Zampolli, Razzi, Drigo e Visentin.
L’avvio di gara è tutto in favore dei padroni di casa che, in meno di un minuto, partono con un netto 5-0, riuscendo addirittura ad allungare il gap fino al 15-6 che obbliga necessariamente coach Oldoini al timeout: la Decò sembra spenta, soprattutto in difesa, regalando praterie alla transizione avversaria venendo ripetutamente punita.
Nonostante la sospensione i bianconeri non sembrano recepire le indicazioni della propria panchina, subendo un ulteriore parziale di 9-0 che porta i padroni di casa a condurre fino al 24-6. Una potente sberla in pieno volto che suggerisce ad Oldoini a rivoluzionare il quintetto inserendo Pasqualin, Hassan e Sergio per Ciribeni, Rinaldi e Dip.
Il tremendo parziale viene stoppato da un 7-0 di Hassan, che infila dopo moltissimo tempo la sfera nel canestro in penetrazione prima, da oltre l’arco poi e dalla lunetta infine: il primo quarto termina così sul 24-13.
Nonostante l’intervallo corto la Decò prosegue con il suo recupero, frutto anche di una difesa a zona 3-2 che mette in notevole difficoltà Nardò: quando Pasqualin infila una tripla il controparziale di 14-0 è servito (24-20) e la partita è nuovamente in bilico.
È Bjelic il primo a battere un colpo per i suoi depositando a canestro la palla a spicchi dopo un ottimo movimento di spin sulla riga di fondo, seguito poco dopo da Ingrosso. Con Caserta nuovamente vicina alla doppia cifra di svantaggio (28-20) Oldoini spende la sua seconda sospensione per tenere alta l’attenzione difensiva dei suoi.
Le triple di Sergio e Bjelic si elidono, poi Pasqualin, uno dei più positivi, accorcia nuovamente sul -6, ma Visentin risponde dalla lunetta. È un canestro di Zampolli a chiudere 37-27 un pessimo primo tempo per i casertani capaci di lasciare agli avversari un ottimo 9/12 al tiro da due, dato ancor più incredibile se paragonato all’8/23 dei bianconeri.
Ancora una volta l’avvio della Decò lascia a desiderare, con Nardò che fugge nuovamente via sul 43-27 tenendo nelle proprie mani le redini del match.
Nel bruttissimo approccio di Caserta si distinguono però immancabilmente dei problemi ancestrali: l’assoluta inefficacia di Dip quando la partita si fa più maschia e la totale errata della selezione di tiro di Petrucci, che più volte va a sbattere contro la difesa avversaria.
La Frata Nardò non smette di premere sull’acceleratore, ritornando nuovamente sul +18 (52-34) e rinnovando il massimo vantaggio già acquisito in precedenza. Caserta sembra aver invece già perso la partita: più che una questione di punteggio, che nel basket è sempre possibile ribaltare, è soprattutto il linguaggio del corpo e l’atteggiamento dei bianconeri che sembra non far presagire nulla di buono, ed infatti così è: la Decò scivola fino al -25 del 65-40 prima di affacciarsi agli ultimi 10′ di gioco sul 70-46. Un punteggio che dice tanto circa le nefandezze difensive della compagine campana.
Caserta diventa, se possibile, ancora più brutta, cadendo sul -30 dopo la tripla di Bjelic. Restano da giocare ben 9′ di garbage time in un incontro che non ha davvero più alcun senso. Una gara totalmente da dimenticare per i ragazzi di Oldoini che probabilmente si beccheranno ben più di una ramanzina. Finisce 90-58 con il pubblico pugliese in palese visibilio.

Ruben Romitelli