FOLLIA IN CARCERE. Detenuto scatena rivolta: in 50 tentano il linciaggio di due agenti
20 Luglio 2024 - 11:33
La denuncia del segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Ettore Natale
CARINOLA – Ha quasi dell’incredibile quel che si è vissuto ieri nella Casa circondariale di Carinola, dove un gruppo di detenuti si è scagliato contro i poliziotti penitenziari. Ricostruisce l’accaduto Ettore Natale, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “E’ stata una giornata molto pesante in termini di stress operativo”, spiega. “Un detenuto che pretendeva di essere messo a lavorare, non contento delle risposte avute, ha prima tentato di aggredire un ispettore di Polizia e poi, dopo essere rientrato in Sezione, ha sobillato gli altri ristretti gridando di essere stato picchiato. Una cinquantina di detenuti si sono quindi scagliati contro l’ufficio della sorveglianza, alcuni armati di bastoni, per aggredire e picchiare il comandante e l’ispettore. Giunti dinanzi al cancello di sbarramento che divide il corridoio dall’ufficio della sorveglianza hanno iniziato a tirare calci al cancello per sfondarlo: fortunatamente, nonostante i tanti detenuti che spingevano, il cancello ha retto, evitando così lo scontro fisico con i pochi (una ventina) poliziotti che nel frattempo si erano messi di scudo all’ufficio della sorveglianza”.
Il sindacalista denuncia che “solo dopo circa un’oretta di serrate trattative e mediazioni, si è riusciti a riportare alla calma i detenuti facendoli rientrare nel proprio reparto. Ora speriamo in un intervento netto da parte del provveditore ordinando il trasferimento dei rivoltosi nel minor tempo possibile”. Il
“Si è consumato un gravissimo attacco allo Stato ed a chi lo rappresenta in carcere”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali e della Nazione: siamo in balia di questi facinorosi, convinti di essere in un albergo dove possono fare quel che non vogliono e non in un carcere! Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali:in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalleIstituzioni”.
“Il SAPPE esprime la vicinanza ai poliziotti di Carinola”, sottolinea Capece, “ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti”, conclude il leader nazionale del SAPPE: “lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza”.