Ricatti a luci rosse e foto hot agli amici. Ecco dove è partita l’indagine

1 Maggio 2019 - 09:06

SAN MARCO EVANGELISTA – Il caso della giovane di Caivano rimasta coinvolta nello scandalo a luci rosse con l’arresto di un costruttore di Afragola è partito da San Marco Evangelista e per questo l’indagine è seguita dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (CLICCA QUI PER LEGGERE).

Sono stati i carabinieri della Tenenza di Caivano, delegati alle indagini, a prelevare il costruttore dalla sua abitazione e a portarlo in carcere per i reati di violenza sessuale, estorsione e stalking, tutti commessi dopo la fine della relazione, in un crescendo di follia e violenza. L’uomo non voleva in alcun modo accettare la decisione della ex di porre fine alla relazione sentimentale, ritenendola assolutamente inattesa, e ha fatto emergere il proprio lato violento e prevaricatore tenuto nascosto durante il rapporto.

È stata la donna a denunciare nel marzo scorso gli abusi e lo stato di terrore in cui viveva da un po’ di tempo per colpa dell’ex compagno. Dagli accertamenti realizzati in breve tempo dagli inquirenti, è emerso che l’uomo avrebbe più volte violentato la donna, che ovviamente rifiutava di avere rapporti sessuali dopo aver deciso di troncare la relazione. Di fronte ai decisi rifiuti la violentava. Inoltre – è emerso – l’imprenditore perseguitava l’ex, tempestandola di telefonate e messaggi su whatsapp, arrivando all’improvviso a casa della donna, e facendola scenate; tra le condotte contestate anche le continue minacce di inviare agli amici le foto intime che la ritraevano se lei non gli avesse restituito il danaro prestato e l’equivalente in soldi dei regali.

L’uomo ha poi inviato delle foto agli amici, ma non è stato ancora accertato se le immagini della donna siano finite anche on line; se così fosse la condotta ricadrebbe nella fattispecie del revenge porn. La vittima – è ancora emerso – veniva poi spesso umiliata e offesa, quindi un mese e mezzo fa, stanca di subire e di non potersi rifare una vita, ha deciso di rompere gli indugi e denunciare l’ex compagno. A confermare i fatti anche amici della coppia, e in particolare della donna, che sapevano dell’incubo che stava passando; qualcuno, già prima del mese di marzo, aveva consigliato alla vittima di denunciare l’ex, ma lei per paura non lo aveva fatto, ritardando la segnalazione.