FRATELLI D’ITALIA e i 5 referendum sulla giustizia. La senatrice Giovanna Petrenga spiega i due NO e i tre SI decisi dal suo partito

10 Giugno 2022 - 10:15

Nel comunicato stampa che pubblichiamo integralmente la coordinatrice della città capoluogo fornisce qualche breve nota su ognuno dei quesiti, a partire dal NO all’abrogazione della Severino relativamente alla parte che vieta l’accesso alle liste elettorali quindi alla possibilità di candidarsi, per coloro che hanno riportato condanne definitive a più di due anni, i quali decadrebbero dalle loro funzioni elettive quando la condanna definitiva dovesse arrivare durante l’esplicazione del proprio mandato

 

COMUNICATO STAMPA

Chiara e lineare la posizione di Fratelli di Italia in vista del referendum abrogativi sulla giustizia, che si terranno dopodomani, domenica 12 giugno, con seggi aperti dalle 7 alle 23. La riassume in poche battute la senatrice Giovanna Petrenga coordinatrice del Partito della città capoluogo. Alla vigilia del voto referendario del 12 giugno Fratelli di Italia ribadisce la propria coerenza tesa alla piena tutela dello Stato e delle Istituzioni, rafforzati nel loro legittimo esercizio. Ci si duole dell’assenza di corretta ed equa campagna referendaria: la conoscenza dei quesiti e l’effettiva incidenza dell’abrogazione sulla norma si è rimessa all’iniziativa dei singoli e di certo Fratelli d’Italia non si è sottratta a spiegare alla gente e tra la gente come e cosa si andrà a votare. Ribadiamo compatti la scelta di esprimere unl’ consenso nelle urne quale capacità di libera espressione di diritto civile.

Partiamo dal primo quesito: a) chiara è la nostra indicazione di votare NO all’abolizione del decreto Severino che ad oggi sbarra l’ accesso alle liste elettorali ed implica decadenza dalla carica di soggetti condannati in via definitiva per gravi reati. La politica è credibilità ed esempio.

Secondo quesito: b) chiaro il nostro NO al quesito che intende limitare l’utilizzo dda parte del gudice della ragione della reiterazione del reato solamente a quelli molto gravi quali uso di armi, violenza e criminalità organizzata, nell’applicazione delle misure cautelari. Qui incide – continua la Petrenga – anche un problema di tipo tecnico giuridico, visto che l’abrogazione inciderebbe, svuotandola di fatto, sulla completezza della norma.

Diverso il discorso per gli altri tre quesiti che ad avviso di Fratelli d’Italia investono questioni fondamentali, veri baluardi del sistema-giustizia. La categoria dei magistrati, sottolinea la senatrice – deve reimpossessarsi della fiducia dell’uomo comune, del cittadino che deve poter credere nel sistema.

Pertanto, il nostro è un grande SI ad ognuno degli altri tre quesiti. SI, dunque, alla separazione iniziale delle carriere di pubblico ministero e di giudice. A nostro avviso l’introduzione della separazione tra le due funzioni tutela il ruolo  giudiziario ed impedisce sfiducia ed allarme nel cittadino.

SI alla equa valutazione dei magistrati, che sono un’autorevolissima categoria di dipendenti dello Stato e che, come tali, è giusto vengano valutati in funzione di quello che di buono oppure di meno buono facciano durante l’esplicazione della propria professione, così come capita ad ogni altro lavoratore.

Sul quinto ed ultimo quesito riguardante il sistema di elezione dei membri togati del CSM, i cittadini italiani -rimarca in conclusione la senatrice – sono rimasti interdetti dalle ultime vicende relative alle dinamiche sicuramente discutibili, per certi versi sconcertanti, atraverso cui si sono manifestate le funzioni di autogoverno, da parte della magistratura Per cui, con il nostro SI, noi di Fratelli d’Italia peroriamo una riforma, grazie alla quale ogni magistrato potrà candidarsi. Insomma, chi concorrerà non dovrà essere più espressione di un gruppo interno.