Giorgio Magliocca insaziabile. Prenderà 4 mila euro al mese anche al comune di Pignataro. Ma (poverino) non potrà superare l’indennità di 9.600 euro lordi. ECCO PERCHE’

19 Febbraio 2024 - 15:37

Naturalmente, avrebbe potuto rinunciarvi, ma al momento non l’ha fatto. Il vicesindaco Romagnuolo, assunto con un concorso-barzelletta come comandante dei vigili urbani al comune di (Pign)Arienzo, intascherà mezza indennità, ovvero 1000 euro precisi. Gli altri assessori, invece, 900 euro

PIGNATARO MAGGIORE – Riteniamo che il presidente della provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, conosca bene il contenuto della risposta inoltrata dal ministero dell’Economia, nel suo mega dipartimento rappresentato dalla Ragioneria della Stato, all’Unione delle Province Italiana, di cui fa parte anche quella di Caserta e alle cui riunioni riteniamo che Magliocca presenzi.

Sapendolo bene, non riteniamo di aspettarci alcuna sorpresa rispetto alla recente determina del comune di Pignataro Maggiore datata 31 gennaio scorso, a firma del responsabile del settore Affari Generali, Ernesto D’Onofrio, con la quale Giorgio Magliocca ha scelto, perché avrebbe potuto rinunciarvi personalmente, di applicare la norma prevista nella legge di Bilancio del 2022, relativa agli adeguamenti (e che adeguamenti) delle indennità di carica dei sindaci e dei presidenti delle province.

Magliocca riceverà dai contribuenti pignataresi 4 mila e due euro precisi, che rappresentano la somma attribuibile nel 2024 ai sindaci dei comuni con un numero di abitanti tra 5 mila e 10 mila.

Magliocca, ma non solo, visto che il vicesindaco di Pignataro, Vincenzo

Romagnuolo, una vecchia conoscenza di CasertaCe, colui per il quale coniammo il termine Pignarienzo, per dire che in pratica questi due comuni si sono gemellati in una mutua gestione clientelare, intascherà mille euro in quanto – e ci sarebbe pure mancato – non si è messo in aspettativa ad Arienzo dove, in un concorso sciuè sciuè di cui scrivemmo a lungo, ha assunto il ruolo di comandante dei vigili urbani.

I mille e 800 euro che toccano agli assessori “semplici”, ovvero senza il grado di vicesindaco, diventano novecento in quanto Cesare Cuccaro, Amelia Adduce e Virginia Russo, hanno scelto di non mettersi in aspettativa nel lavoro da essi svolto, a differenza di Magliocca, che introiterà l’indennità piena in quanto si è messo in aspettativa un minuto di distanza dalla sua assunzione al comune di Sparanise a seguito di un concorso barzelletta, di una chiamata in mobilità telecomandata, di una procedura presieduta da Tonia Elia, in pratica la segretaria personale di Giovanni Zannini, fu assunto da responsabile di una ripartizione comunale di un comune confinate, al tempo guidato dallo zanniniano doc Salvatore Martiello.

Ma l’introito mensile di Magliocca non dovrebbe andare al di là dei 9 mila e 660 euro lordi, conseguenza degli scatti progressivi legati alla già citata legge di Bilancio 2022 che, partendo da un compenso di 4 mila e cinquecento euro fino all’anno 2021, arrivava ai 9.660 euro del 2024, passando dai 6.286,27 euro del 2022 e 8 mila e undici euro del 2023.

Questi dell’Unione delle Province Italiane hanno avuto anche il coraggio di formulare il quesito alla Ragioneria dello Stato, sperando forse di poter cumulare l’indennità di presidente di provincia a quella di sindaco.

Naturalmente, il ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo il regalo della legge di Bilancio 2022, ha chiarito che se possono essere incassate le due indennità, la cifra complessiva non può valicare di nemmeno un euro l’indennità percepita dai sindaci dei comuni capoluogo di provincia.

Magliocca, dunque, potrà modulare le due indennità, quella del comune di Pignataro, ente a cui poteva onestamente risparmiare l’onere che ricade sulle tasche dei cittadini, a quella da presidente provinciale.

Quel che è certo, è che passerà dagli 8.011 euro, cifra complessiva – cumulabile o frutto di una sola indennità – del 2023, ai 9.660 euro di quest’anno.