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GUARDA I VIDEO Emergenza siccità: acqua razionata nelle città lungo l’Appia. Mentre nel capoluogo una condotta di via Michelangelo perde acqua da settimane e né il Comune, né l’Iacp intervengono

29 Giugno 2022 - 16:21

IN CALCE I VIDEO DELLA PERDITA D’ACQUA IN VIA MICHELANGELO. Nonostante le segnalazioni dei residenti, nessuno interviene. In due settimane buttati migliaia e migliaia di litri di acqua, preziosa per tanti, ma non per i nostri amministratori

 

 

CASERTA Mentre i bacini della Campania sono a secco, i fiumi dimezzano la loro portata e in molti comuni della provincia di Caserta ha già preso il via il razionamento dell’acqua (soprattutto nelle cittadine lungo l’Appia, come Francolise e Sparanise, per poter rifornire anche i villeggianti che già occupano le case al mare, ma anche Teano), nel capoluogo di Terra di Lavoro ci sono condotte rotte da settimane, da cui sgorga acqua senza sosta, e nessuno muove un dito per riparare il guasto.

E’ quanto accade al rione Michelangelo di Caserta, basta guarda i video. Ebbene, quella perdita è lì da almeno due settimane, a pochi passi dalle abitazioni popolari del civico 10 di via Michelangelo. Sta lì, nonostante le segnalazioni che i residenti hanno inoltrato sia all’Iacp, che al Comune di Caserta, eppure finora non si è visto neppure un operaio. Ciò la dice lunga sulla sciatteria, sulla negligenza dell’amministrazione cittadina che dovrebbe immediatamente intervenire. E, invece, come al solito, niente. Anche perché parliamo del rione Michelangelo… magari se la perdita si fosse verificata altrove – che ne so, corso Trieste, Puccianiello, corso Giannone – i tempi sarebbero stati certamente più celeri.

Tornando, invece, al razionamento dell’acqua, parliamo della difficile situazione dell’Italia. Migliaia di cittadini potrebbero ritrovarsi, infatti, con i rubinetti a secco in alcune fasce orarie. A prefigurare questo scenario è il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. “In alcune zone del Paese non possiamo escludere un razionamento dell’acqua e quindi la chiusura della distribuzione durante le ore diurne”. Il razionamento dell’acqua è la soluzione estrema, alla quale si arriva per una crisi iniziata da mesi e che ha investito sostanzialmente tutto il Paese.

La situazione appare critica al Nord già da settimane. “La fotografia in Italia – spiega Curcio – è un 40-50% di acqua piovuta in meno quest’anno rispetto alle medie degli ultimi anni. Abbiamo avuto fino al 70% di neve in meno. Abbiamo fiumi come il Po che ha portate fino all’80% in meno. La situazione generale è di carenza di risorsa idrica, di pioggia. In alcune aree diventa impattante in maniera assolutamente importante sulla produzione agricola, ittica, e dell’energia elettrica. La situazione è generalmente complessa su tutto il Paese poi abbiamo delle aree particolarmente colpite come il bacino del Po, le Alpi orientali, e alcune zone del centro. Il problema è diffuso in ambito nazionale”.

La scelta di razionare l’acqua cammina di pari passo con la dichiarazione dello stato di emergenza. L’adozione del provvedimento sembra scontata, solo una questione di tempi e procedure. “Per dichiarare lo stato di emergenza è importante capire quali misure adottare per mitigare l’emergenza stessa – dice lo stesso Curcio -. I criteri li stiamo definendo con le Regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime due settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza”.