I tassi di interesse? Il mercato scommette non resteranno fermi fino all’estate 2019

18 Luglio 2018 - 09:35

I tassi d’interesse che caratterizzano l’Eurozona sono destinati a restare fermi ai livelli minimi. I mercati però considerano possibili variazioni rispetto alle scelte confermate recentemente dalla Bce. La scelta della Banca centrale europea, nel porre un freno ad ogni possibile variazione in termine di tassi di interesse, è ferrea. La Bce parte dal presupposto che gli interessi resteranno ai livelli minimi a supporto della situazione attuale, e soprattutto finchè sarà indispensabile per risollevare l’inflazione.

Le più recenti linee della governance della Banca europea sono state ampiamente chiarite in occasione del meeting Bce di giugno a Francoforte. Occasione nella quale gli organi della banca centrale europea parlando del Quantitative Easing hanno chiarito che scadrà a dicembre.

Le politiche monetarie adottate dalla Bce non sembrano lasciare sul tappeto incertezze anche quando l’argomento considerato è quello dei tassi di interesse che, in base alle previsioni espresse dall’organo monetario centrale, resteranno fermi all’attuale posizione sino all’estate del 2019.

Ritocco dei tassi possibile se l’inflazione dovesse risalire

In realtà c’è una remota possibilità d’un ritocco dei tassi laddove l’inflazione dovesse risalire, raggiungendo quello che è l’obiettivo della Bce ovvero poco sotto il 2%.

“Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’evoluzione dell’inflazione resti in linea con le attuali aspettative di un profilo di aggiustamento durevole – si legge in una nota diramata dalla Bce -“.

In termini di inflazione i consiglieri della Bce hanno sottolineato con soddisfazione che i progressi sono stati ‘sostanziali’ e dimostrano ampia fiducia nella possibile crescita dei prezzi.

La scommessa dei mercati: una prima variazione ad ottobre

Nonostante l’incertezza diffusa mercati ed operatori propendono per una scommessa di massima, la stessa che considera una prima possibile mossa ad ottobre.

Dalle considerazioni i mercati traggono linfa vitale.

A cogliere le opportunità sono coloro che si occupano di trading a livello mondiale, utilizzando tutti i possibili strumenti Forex e CFD, oggi accessibili attraverso piattaforme di ultima generazione.

Alla domanda sulla possibile variazione dei tassi prima dei tempi previsti hanno risposto anche Peter Rosenstreich e Arnaud Masset, che sono Head of Market Strategy e analista presso Swissquote. Anche se nel corso dell’ultima riunione della Bce, il presidente Mario Draghi, ha fornito ragguagli chiari su Quantitative Easing, e rinvio dell’aumento del costo del denaro, gli analisti sottolineano che la Bce potrebbe stupire con una variazione sui tempi e sorprendere i mercati.

Rosenstreich e Masset sottolineano che il rallentamento economico d’avvio d’anno potrebbe rivelarsi limitato nel tempo, e questa condizione sarebbe il motivo scatenante per avvicinare i tempi e le ipotesi d’un rialzo anticipato dei tassi di interesse da parte della Bce. Osservando l’andamento del cambio euro dollaro, e soprattutto la posizione debole del secondo, voci sempre più insistenti confermerebbero la considerazione da parte di alcuni membri della Bce che il ritocco ai tassi di interesse a 2019 inoltrato risulterebbe tardivo.

Si tratta di una ‘voce’ piuttosto forte, spiegano i due analisti, che sembra aver fornito agli speculatori l’opportunità di spingere l’acceleratore sugli acquisti dell’euro.