IL CARTELLO DELLA DROGA. I nomi dei 10 che comandavano, i 18 manovali dello spaccio. Anatomia di un clan camorristico

5 Giugno 2018 - 17:25

MARCIANISE – 45 indagati, ma erano solo 10 a comandare. Il capo A dell’ordinanza che ha portato all’emissione di 38 provvedimenti tra arresti in carcere, domiciliari e obblighi di dimora è chiarissimo.

Con diversi ruoli erano Primo Letizia, Giovanni Pontillo e Aniello Bruno, primo firmatario, almeno fino ad oggi, mai smentito, della lista civica del sindaco di Marcianise Antonello Velardi, il gruppo di comando principale.

Altro gruppo, quello formato da Salvatore Letizia, Amedeo Belvisto, Pasquale Regino, Fabio Romano, Pasquale Lasco e Nicola Viciglione. Anche una donna aveva un ruolo importantissimo, di coordinamento e di comando. Si tratta di Maria Giuseppa Lasco, la quale si occupava anche del riciclaggio dei proventi illeciti.

Ritornando ai primi tre cioè a Primo Letizia, Bruno e Pontillo, questi organizzavano l’attività di approvvigionamento e spaccio, nonché si occupavano di impartire direttive agli altri associati e qualche volta provvedevano anche in alcuni casi al trasporto della droga.

Il gruppo dei 6, cioè Salvatore Letizia, Belvisto, Regino, Romano Pasquale Lasco e Viciglione Nicola i compiti erano in linea di massima gli stessi dei primi 3, ma sviluppavano la loro attività anche nella gestione organizzativa delle piazze di spaccio, con conseguente cura sui proventi.

E questi sono i 10 che comandavano. Gli altri, cioè Francesco De Matteis, Filippo Lasco, Giglio Onelio Francini, Antonio Marasco, Salvatore Allegretta, Andrea Bizzarro, Giulio Ciano, Generoso Di Sivo, Giuseppe Grillo, Alessandro Mandarino, Andrea Nocera, Francesco Persico, Francesco Piccirillo, Gregorio Raucci, Raffaele Tartaglione, Rosario Valenti, Marco Viciglione e Alessandro Zampella oscillavano tra compiti ordinari relativi allo spaccio e manovalanza pura. Soprattutto trasporto della droga e vendita al dettaglio. Insomma, dei pusher.

Questa è l’anatomia dell’organizzazione. Tutti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, reato regolato dal Decreto del Presidente della Repubblica 309 del 1990. Per tutti viene ipotizzato ed ipotizzata anche l’aggravante camorristica dell’articolo, legge 203 del 1991.

La Dda li considerava parte attiva di un clan camorristico.

 

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA