IL CONGRESSO DI FORZA ITALIA. Gli eredi di Berlusconi a Caserta sono un partito di centrosinistra totalmente controllato dal governatore De Luca. Una realtà indiscutibile e dimostrata con i fatti

22 Gennaio 2024 - 14:07

Le alleanze alla provincia, lo sfasciatutto di Aversa, con Dello Vicario pronto a sedersi su una poltrona alla Gisec con il solo obiettivo di favorire il centrosinistra di Zannini e Graziano, pronto a risaldarsi al ballottaggio. Questo giusto per citare due esempi tra i cento che potremmo fare

CASERTA – (g.g.) Nel caso di specie, si può subito andare al cuore della questione: nel suo intervento di ieri, tenuto durante i lavori del congresso provinciale di Forza Italia, il presidente di Fratelli D’Italia, Gimmi Cangiano ha detto una cosa tanto ovvia quanto doverosa. Nel senso che, quandanche ovvia fosse ovvia, non lo esimeva dal dovere di affermarlo proprio in quella sede.

Cangiano ha detto che fino a quando la posizione di Forza Italia sarà questa, sarà difficile costruire a Caserta un centrodestra così come questo è costruito, va detto da più di 30 anni, seppur tra alti e bassi, nella dimensione nazionale.

E qui non possiamo non concordare con il leader provinciale di FdI, al quale Giorgio Magliocca Presidente della Provincia e, a intermittenza, formale ma non certo sostanziale esponente di Forza Italia, ha replicato che se il partito della Meloni non entrerà in consiglio provinciale, nella maggioranza che lo sostiene, i forzisti non faranno alcun accordo per le elezioni amministrative nei comuni in cui si vota con il doppio turno e dunque con la possibilità per ogni candidato a sindaco di presentare più liste, che corrono per i seggi dei consigli comunali.

Strana pretesa quella di Magliocca Un vero e proprio ossimoro nel omento in cui chiede, in pratica, a Fratelli d’Italia di diventare un partito di sinistra. Oggi, gli eredi di Berlusconi, a Caserta, unica tra le 108 province italiane sono un partito di sinistra. Roba da far gonfiare come se si trattasse di una ciminiera di un treno a vapore, le ceneri del Cav. custodite in un’urna riposta nel sepolcro di famiglia nella villa di Arcore.

Qui la vicenda non va personalizzata ma affrontata in termini di semplice logica politica: i moderati di Giovanni Zannini hanno un nome che è in contrasto totale con la loro collocazione politico-amministrativa. Chi conosce la storia d’Italia sa che negli anni 70, i neofascisti si costituirono in un gruppo politico che poi scivolò verso la versione terroristica, denominato Ordine Nuovo e successivamente Ordine Nero. Ma quell’ Ordine Nuovo non c’entrava nulla con il giornale di Gramsci, Bordiga e Terracini da cui venne fuori la scissione di Livorno che portò alla nascita, proprio nella giornata di ieri, 21 gennaio di tantissimi anni fa, del partito comunista d’Italia.

Parimenti, i moderati si chiamano così ma sono un’arma nelle mani di Vincenzo De Luca che li tiene a sinistra e ne fa quello che gli pare. Per cui, nascondersi dietro a questo nome e utilizzarlo come strumento di affinità politica, così come fa Giorgio Magliocca, rappresenta un esercizio mistificatorio e assolutamente fuori dalla realtà delle cose.

Questo lo sa benissimo il leader regionale Fulvio Martusciello, che ieri , nella sala del congresso, non ha fiatato, perchè anche a lui Zannini ha promesso i voti alle prossime elezioni europee, dopo aver però rinnovato l’impegno sottobanco a favore del suo storico amico Aldo Patriciello alla cui prima convention di Pozzilli ha inviato diversi consigliere comunali di sua stretta osservanza. Martusciello sa ben che la collocazione deluchiana di Forza Italia, è, come si suol dire, fuori da ogni graziadiddio. Ma lui è i interessato cinicamente ai voti di Zannini e Magliocca per cui sta zitto.
Se Forza Italia ha stretto un’alleanza intimissima, ribadita nel famoso video dell’estate scorsa girato da Zannini e Magliocca e che vi riproponiamo per la centesima volta, in quanto è come si suol dire “la chiave dell’acqua” di tante cose, con il governatore di centrosinistra e di sinistra Vincenzo De Luca, come possono convergere le forze del centrodestra “normale” cioè FdI e Lega su queste posizioni?

Ieri, a Caserta, c’era il numero due di Forza Italia, cioè Giorgio Magliocca. Mancavano i numeri uno, i due veri leader ossia Giovanni Zannini e Vincenzo De Luca