IL DUELLO tra la Iodice e Steve Stellato: tutti i numeri del nuovo spoglio su MARCIANISE. Come cambia lo scarto tra i due contendenti

5 Agosto 2021 - 15:52

Abbiamo letto con grande attenzione le 14 pagine della relazione che la Prefettura di Napoli ha inviato o invierà al Consiglio di Stato che probabilmente fisserà l’udienza decisiva per la prossima primavera, quando stabilirà se i 98 voti di scarto tra la consigliera regionale proclamata e il suo competitor sono rimasti tali, sono aumentati, si sono ridotti o, addirittura, si è registrato un sorpasso

 

 

MARCIANISE (g.g.) Con calma, altrimenti cominciamo di nuovo a riscontrare reazioni a base di fiaschi invece che di fischi, in conseguenza degli articoli che abbiamo il dovere di scrivere sulla vicenda relativa al riconteggio di molte schede, frutto del ricorso presentato dal candidato alle elezioni regionali della lista Noi Campani Steve Stellato con l’obiettivo di rideterminare il computo finale che lo ha visto soccombere di stretta misura, nei confronti di Maria Luigia Iodice.
Dunque, rigore assoluto.
Questo può essere perseguito attraverso una riproduzione letterale dei numeri frutto del lavoro di riconteggio completatosi circa due mesi fa all’interno dei locali dell’ex Ciapi di San Nicola la Strada, sotto il coordinamento del viceprefetto di Napoli Sergio Di Martino, delegato dal prefetto Marco Valentini, alla presenza degli avvocati delle parti costituite, cioè di Steve Stellato e della Iodice, che sull’azione del primoha innestato la sua costituzione per via incidentale, cioè chiedendo a sua volta al Consiglio di Stato il riconteggio di schede in sezioni in cui ritiene siano stati compiuti errori che l’avrebbero penalizzata.
Partiamo dall’elemento fondamentale: in sede di proclamazione degli eletti la Iodice ha sopravanzato Stellato di 98

voti, 6692 contro 6594.
Le pagine della relazione del viceprefetto sono 14.
Oggi ci occuperemo solo degli esiti dei riconteggi relativi alle sezioni del Comune di Marcianise, che poi costituiscono la magna pars del problema.
Avendo letto con attenzione ciò che scrive il viceprefetto in questa lunga nota, che sarà trasmessa ai giudici del Consiglio di Stato, i quali fisseranno presumibilmente una nuova udienza nella prossima primavera, per dirimere la contesa e per assumere, dunque, una decisione in base a quello che la Prefettura di Napoli gli ha spedito, siamo in grado oggi di sintetizzare i fatti più importanti rilevati.
Premettiamo che il grosso guaio è successo nella sezione n.19, dove nell’espressione ufficiale del voto di preferenza, alla Iodice risultano attribuiti 72 voti. Il riconteggio delle schede, effettuato nel Ciapi, ha portato a rideterminare, secondo quello che scrive il viceprefetto di Napoli, il computo fissandolo a 44 preferenze, ovvero 28 in meno di quelle attribuite in sede di proclamazione.
Con la sezione 19, ci troviamo di fronte all’unico passaggio non molto chiaro nell’esposizione del viceprefetto, il quale afferma che “il notevole scarto di voti è verosimilmente da ascriversi al fatto che le schede votate rinvenute (escluse quelle bianche e quelle nulle) sono risultate 578 a fronte di 650 che si sarebbero dovute trovare, stando al calcolo degli elettori che hanno espresso il voto in questa sezione, come più dettagliatamente precisato nel verbale relativo all’attività di verificazione, nel quale viene menzionata l’individuazione di un plico contenente delle schede, non riconducibile ad alcuna sezione per mancanza di qualsiasi indicazione sulla parte esterna, ma che è stato ritenuto non potesse essere quello contenente le 180 schede non trovate”.

Dunque il viceprefetto dice che c’è un plico totalmente anonimo rispetto al quale “si sono dimenticati” di indicare la provenienza, cioè a quale sezione appartenga.
Poi dice anche un’altra cosa, e cioè che esiste una differenza tra i voti scrutinati, dunque assegnati oppure finiti nei contenitori delle bianche e delle nulle, e gli elettori che effettivamente hanno espresso il voto in quella sezione.
Deduttivamente si potrebbe ritenere che le schede nel plico siano proprio quelle che mancano nella 19, ma siccome il viceprefetto non indica se queste 180 schede siano o meno pari allo scarto tra le 650 e le 578 non possiamo fare altro che arrestare qui la nostra valutazione.

Su queste 180 schede scomparse o non scomparse, fantasma o non fantasma, la novità è costituita dalla decisione di Steve Stellato di presentare una denuncia all’ufficio Digos della Questura di Caserta, che contiene anche un altro caso che il candidato ricorrente ritiene sospetto: le 6 schede di una sezione di S. Cipriano d’Aversa, in cui, stando a ciò che Stellato ha scritto nella sua denuncia, a Maria Luigia Iodice sarebbero stati attribuiti 9 voti di preferenza con il suo nome scritto con una penna differente rispetto alla matita in uso nei seggi e, stando sempre alla denuncia, tutte con la stessa calligrafia, per di più differente rispetto al nome maschile votato sulla stessa scheda.
Anche su queste circostanze andremo a svolgere le nostre valutazioni quando avremo acquisito altri elementi di cognizione.
Ritornando al quadro di sintesi da noi costruito in base alla relazione che la prefettura di Napoli invierà al Consiglio di Stato, vi diciamo che complessivamente, valutando tutti i numerini rappresentativi degli scarti tra schede scrutinate al Ciapi e verbali ufficiali delle varie sezioni, che poi sono quelli che hanno determinato il lavoro della commissione elettorale del Tribunale di S.Maria C.V. e, successivamente, la proclamazione da parte della Corte di Appello di Napoli, lo scarto tra la Iodice e Stellato, tenendo conto dei controlli fatti sia sulle sollecitazioni contenute nell’atto di costituzione di Stellato, sia su quelle contenute nella costituzione incidentale della Iodice, si modifica.

Rispetto al computo ufficiale, la differenza tra i due si riduce, per quanto riguarda solo Marcianise, di 36 voti. Scarto ridotto, ma solo sulla carta, almeno per quel che riguarda la sua dimensione aritmetica che si evince dalla relazione del viceprefetto. Ciò perché, dentro a questo computo, vanno inserite anche le 117 schede che il viceprefetto segnala come anomale, votate in maniera inortodossa, non lineare, ad esempio con il nome della Iodice scritto nella casella di un partito diverso da quello con cui si è candidata. Quello appena fatto è il caso che ricorre più frequentemente, ma ci sono anche altre situazioni segnalate che poi andremo a specificare in seguito, se sarà necessario.
Dunque, questi 117 voti, qualora venissero confermati tutti alla Iodice, renderebbero stabile il nuovo scarto, ridottosi di 36 voti, tra lei e Stellato su Marcianise. Se qualcuno di questi fosse sottratto, lo scarto stando a quello che letteralmente scrive il viceprefetto di Napoli nella sua relazione, non potrebbe non condurre ad una ulteriore riduzione. Dunque rispetto ai 98 voti complessivi, che è lo scarto finale frutto della somma delle preferenze dichiarate nei verbali dei presidenti delle sezioni di tutti i 104 Comuni della provincia e validate dalla commissione elettorale provinciale si potrebbero cominciare a detrarre i 36 voti che riducono lo scarto parziale, il divario relativo alle 35 sezioni di Marcianise tra la Iodice e Stellato, senza considerare la questione delle 117 schede controverse, che poi diventano 120 in quanto a Stellato, sempre a Marcianise, non sono stati attribuiti 3 voti sempre per un problema di collocazione del suo cognome fuori dallo spazio contenente il simbolo della lista Noi Campani.

Ovviamente non finisce qui. Nel prossimo articolo vi sintetizzeremo le conclusioni speculari a cui il viceprefetto è giunto su altre sezioni contestate, a partire da quella di San Cipriano, fino ad arrivare a Caserta, passando per Recale, Portico, San Marco Evangelista e San Pietro Infine, dove è successo un fatto clamoroso.