Il pentito Cascarino confessa: “Mi innamorai di una prostituta e uccisi il suo protettore”. Chieste 2 condanne

26 Marzo 2019 - 21:43

MONDRAGONE  (ti.pa.) – Colpo di scena in Corte di Appello a Napoli, un collaboratore di giustizia ha raccontato  la verità sull’omicidio di un albanese e di un tentato omicidio del fratello avvenuti 20 anni fa a Mondragone.  Oggi il procuratore generale, dopo la confessione,  ha chiesto due condanne: 18 anni per l’esecutore materiale il pentito Giovanni Cascarino e  16 anni per Mario Cuoco il complice. I due originari Mondragone legati ad ambienti camorristici del gruppo dei La Torre,  furono assolti in primo grado per mancanza di prove, condannati in secondo grado. La  Cassazione ha poi annullato le condanne  con rinvio in Appello. Nelle more Giovanni Cascarino ha chiesto di collaborare con la giustizia ed ha ammesso i fatti. “Ho ucciso Halim Margiekai e ferito il fratello  perché conobbi una ragazza di nome Sonia  che faceva la prostituta in zona Capua con la quale  ebbi una relazione fissa.  I protettori non volevano però che lei uscisse dal giro e la sequestrarono e maltrattarono per diversi mesi  per questo motivo decisi di punire i due fratelli albanesi”. La sentenza è attesa il mese prossimo. Il collaboratore di giustizia è difeso dall’avvocato Giuseppe Tessitore.