???????????? L’INTERCETTAZIONE. Il sindaco Russo fa sesso con una donna a cui firma il Tso e che lo denuncia per violenza sessuale. E la giornalista Claudia Marra…

30 Aprile 2019 - 18:43

CASTEL VOLTURNO (Gianluigi Guarino) Lungi da noi la volontà di puntare il dito nei confronti di chicchessia, nè scegliere una vittima di turno da far accomodare dietro alla lavagna. Per cui, se questa intercettazione, realizzata dai carabinieri, frutto probabilmente di una necessità di ascoltare le conversazioni telefoniche del sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, nel quadro delle indagini sulla nota vicenda dei favori in cambio di sesso all’interno di taluni uffici del comune rivierasco, non l’avremmo considerata pur essendo interessante nella preziosa occasione di osservazione che fornisce sull’atteggiamento di un uomo delle istituzioni e anche di una giornalista che lavora per la Rai, che non è esattamente come lavorare per un giornale di proprietà privata, visto che il suo stipendio è frutto del pagamento di quella odiosissima tassa, rappresentata dal famigerato canone.

Avremmo potuto porci delle domande sulla cifra morale, sulla disinvoltura relativista con cui Dimitri Russo, anche in questa occasione, esercita una funzione della quale, forse, non è riuscito, in 5 anni, a comprendere natura e cognizioni di contenuto, responsabilizzandosi realmente rispetto ad essa. Avremmo potuto porre qualche domanda all’Ordine dei giornalisti, sempre molto preciso, puntiglioso quando si tratta di produrre rimbrotti ai nostri danni, disattento, invece, di fronte a comportamenti, quantomeno da cartellino giallo, come quelli tenuti dai figli di, da quelli del diritto ereditario alla professione, nel caso di specie, come quello espresso da Claudia Marra,

collaboratrice o inviata del programma di Raidue “I Fatti Vostri” condotto da Giancarlo Magalli, che certo in questa telefonata ultra-confidenziale con il sindaco di Castel Volturno, non dà prova di avere, a sua volta, una conoscenza profonda dei principi e del senso profondo della professione che svolge.

Una professione che, come capita o dovrebbe capitare per tutte quelle, rispetto alle quali è prevista l’applicazione dell’istituto del segreto professionale, necessita di per se di una compostezza, di un’austerità, ma soprattutto di una riservatezza che diventa cogente quando di mezzo ci sono fatti delicati inerenti le storie, spesso penose, di persone problematiche, le cui informazioni sono state acquisite proprio grazie alla professione giornalistica. 

Ma non sono questi i motivi per cui abbiamo deciso di pubblicare questa intercettazione. Noi vogliamo sapere dal sindaco Dimitri Russo (del signor Dimitri Russo non ci può fregare di meno), quindi, ripetiamo, concentratevi, “dal sindaco Dimitri Russo“, se il Tso che sta per trattamento sanitario obbligatorio per questa ragazza 36enne, P.E., lui l’ha firmato prima o dopo averci fatto sesso? Il sesso è un fatto privato di chi lo fa, anche se poi, magari, ci sarebbe da discutere se sia opportuno che un sindaco, in una spiaggia del suo comune, di fronte a una donna che sculetta, si ingrifi e vada all’assalto.

Ma il fatto privato che può essere considerato tale e quindi notizia protetta, finanche per un uomo o donna delle istituzioni, se si intreccia con la funzione pubblica, con un atto, peraltro importante, pesante, responsabilizzante, com’è quello dell’emissione di un Tso, da parte di un sindaco, allora, il discorso cambia. 

Ed ecco perchè, non è solo giusto, ma giustissimo pubblicare questa intercettazione che peraltro è a disposizione delle parti, negli atti del processo sulla tangentopoli a luci rosse al comune di Castel Volturno.

Il punto, ripetiamo, è il seguente: siccome Dimitri Russo dice a questa giornalista, la quale, a nostro avviso, impropriamente, lo avverte di ciò che le avrebbe chiesto e riferito questa donna, afflitta, almeno così dice il primo cittadino nell’intercettazione, da disagi mentali, di aver firmato un Tso e poi le dice, senza una contestualizzazione temporale,di essersela scopata…due volte“, il sindaco deve dire se il Tso lo ha firmato prima della sua esibizione virile oppure dopo. In tutti e due i casi, sarebbe, comunque, grave. Il primo cittadino, nella telefonata con la giornalista, insiste più volte con lo stesso concetto: “Non sono sposato, non sono fidanzato, per cui non devo dar conto… per cui posso andare con chi mi pare“.

E chi lo mette in discussione, per carità. Ma la “vera questione”, sindaco Russo, così le direbbe con un famoso intercalare da lui usato da sempre, il suo amico Stefano Graziano, è un’altra. E stavolta non si tratta di retorica politica da 4 soldi, della ricerca di una sterile verbosità che si estrinseca attraverso il parlar vuoto del “benaltrismo”.

E’ proprio così. Il punto non è costituito dal suo diritto di andare con chi vuole, perchè tra le altre cose anche se lo avesse fatto da sposato, la valutazione avrebbe potuto riguardare i suoi concittadini più attenti agli aspetti della morale generale, non certo noi. A noi interessa, invece, la possibile mescolanza impropria di una funzione pubblica che si esplica attraverso il Tso, con una funzione privata, cioè faccio sesso con chi mi pare. 

Per quanto riguarda Claudia Marra, ci dispiace solamente. Vorremmo sempre parlare bene dei nostri colleghi, ma, purtroppo, molto difficilmente ci riusciamo.

 

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