Il super killer del clan dei Casalesi Enrico Martinelli perde l’ultima battaglia in Corte di Cassazione

26 Agosto 2022 - 10:35

Il fatto, considerato superficialmente, sembra di modesta importanza, ma in realtà potrebbe incidere sulle prospettive carcerarie di un ergastolano 58enne, il quale, ovviamente, spera in benefici, in qualche permesso premio, eccetera

SAN CIPRIANO D’AVERSA – I rigori del 41bis, a cui sono sottoposti i criminali delle mafie, si risolvono in rassegnazione con presa d’atto di un destino che, comunque, faceva parte delle possibilità note a chi sceglieva di diventare un mafioso, un camorrista, uno ‘ndranghetista, oppure giorno per giorno si cerca di trovare una strada, uno spiraglio per attenuarne la portata, per riprendere il filo con una socializzazione che il 41bis, evidentemente, non permette.

E così capita che un killer di prima fascia, uno di quelli veniva considerato nel clan dei casalesi come un vero e proprio specialista degli agguati, storicamente e direttamente legato alla famiglia Schiavone, nonostante i suoi natali sanciprianesi che comune lo portarono ad intrattenere rapporti sempre collaborativi con i boss locali a partire da Antonio Iovine ‘o ninno e prima ancora Peppinotto Caterino, anche lui componente della generazione di fondatori del clan dei casalesi, tutti nati tra il 53 e il 56.

Enrico Martinelli ha qualche idea costruttiva sul suo futuro. Da tempo partecipa infatti alle attività ricreative e sportive nel carcere , ma anche su questa sua partecipazione grava una macchia, una sorta di squalifica breve, 5 giorni di divieto, inflittagli, evidentemente dall’amministrazione del penitenziario o dal giudice di sorveglianza.

Martinelli si è sempre esposto ed ha portato il caso più volte in Corte di Cassazione. Non per un fatto di onore, ma perchè quella sanzione potrebbe diventare un problema serio nel momento in cui l’ergastolano dovesse chiedere permessi, riduzioni del carico afflittivo della sua pene.

L’ultimo no, la Cassazione lo ha pronunciato diverse settimane fa depositando nella giornata di ieri, giovedì 25 agosto le motivazioni. Ancora una volta, Enrico Martinelli tra le altre cose cugino, pare non diretto, dell’ex sindaco sindaco di San Cipriano e suo omonimo, è rimasto deluso visto che la Cassazione ha respinto il suo ricorso.

Secondo i giudici della legittimità il ricorso di Martinelli verteva su una contestazione dei criteri, delle modalità di procedura utilizzate per l’accertamento dei fatti che poi portarono al divieto di partecipazione alle attività ricreative e sportive per 5 giorni. Secondo la Cassazione, invece, quella procedura fu attuata in maniera corretta.