IL VIDEO E LE FOTO. Sequestrato sito di stoccaggio di Pet Coke, inquinante del petrolio. Le acque reflue sversate nel Garigliano
18 Dicembre 2019 - 13:09

SESSA AURUNCA – Militari del Nucleo Mobile della Tenenza di Sessa Aurunca, nellâambito dellâOperazione â30 Days Sea â Phase IIâ avviata nello scorso mese di ottobre in ambito internazionale dallâInterpol e finalizzata a contrastare le forme di inquinamento del mare causate da illeciti sversamenti nei corsi dâacqua dellâentroterra, hanno effettuato il sequestro di unâarea di circa 20.000 mq ove risultavano stoccate circa 38.000 tonnellate di âPET COKEâ, residuo altamente inquinante derivante dallâattivitĂ di trasformazione del petrolio, utilizzato come combustibile industriale.
LâattivitĂ di controllo eseguita ha infatti permesso di accertare lâillecito smaltimento, senza alcun filtraggio, delle acque di dilavamento dei piazzali e bagnatura dei cumuli di Pet-coke
stoccati nel sito, gestito da anni da una societĂ privata con sede legale in Roma. In particolare, tali reflui, senza subire alcun trattamento di depurazione dalle sostanze inquinanti, venivano convogliati allâesterno dellâarea di stoccaggio aziendale, direttamente in un canale del Consorzio Aurunco di Bonifica (denominato Papero bis) per poi sfociare nel vicino fiume Garigliano e, infine, in mare con grave danno per lâecosistema marino. Durante il controllo i Finanzieri intervenuti, verificato che le acque utilizzate per il lavaggio del carbone petrolifero venivano illecitamente smaltite, provvedevano a far eseguire ai tecnici della competente A.R.P.A.C. anche verifiche e campionamenti sia delle acque, connotate da intensa colorazione scura, sia del materiale fangoso di colore nero rinvenuti nel canale, cosĂŹ da stabilirne lâeffettivo grado di contaminazione.
Nello stesso tempo lâintera area è stata sottoposta, dâurgenza, a sequestro preventivo ed il legale rappresentante della societĂ con sede in Roma che ha la gestione del sito è stato deferito allâA.G. per violazione allâ art. 137 del T.U. ambientale (illecito scarico di acque reflue contaminate). Successivamente, il competente G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel convalidare il sequestro del sito, ha disposto la rimozione del materiale ivi stoccato a cura della societĂ titolare del deposito, cosĂŹ da evitare ulteriori danni allâambiente circostante. Le relative operazioni di svuotamento sono tuttâora in corso.
Anche questa attivitĂ testimonia lâimpegno della Guardia di Finanza nellâindividuazione di quelle imprese che, violando la legge, cercano di minimizzare illecitamente i costi di esercizio distorcendo le ordinarie dinamiche concorrenziali del mercato di riferimento e determinando, come in questo caso, un grave pregiudizio per lâambiente e a danno della collettivitĂ locale.
Si unisce il comunicato stampa dellâoperazione â30 Days Sea â Phase IIâ diramato il 16 dicembre u.s., a livello internazionale, dal Segretariato Interpol di Lione.