Interdittiva antimafia a Capriglione. Il sindaco di Sparanise costretto a smontare l’impero degli affidamenti. Revocati 209 mila euro a…

3 Giugno 2022 - 18:58

Siamo riusciti facilmente a risalire all’identità della società colpita dal provvedimento della prefettura di Caserta che il comune nella sua determina aveva deciso di tenere nascosta. Il presidente è un noto commercialista di Caserta

SPARANISE – Il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello è entrato nel perimetro dei cosiddetti atti dovuti. Deve smontare buona parte dell’architettura dei servizi sociali che il suo comune ha orientato, da capofila dell’Ambito C9, nella direzione di Pasquale Capriglione, pesantemente indagato anche per reati di camorra nell’ambito dell’inchiesta ancora in corso ad opera della Dda e della Squadra Mobile di Caserta.

Una presenza, quella di Capriglione, consolidatasi nel tempo nell’agro Caleno e, per coincidenza e non altro, in quei comuni in cui detta legge il consigliere regionale Giovanni Zannini, dominus chiaramente anche nella sua Mondragone, che pure dovrà produrre diverse revoche dopo gli affidamenti lucrosissimi negli anni finiti al citato Capriglione.

L’imprenditore, insieme all’anche lui citato consigliere regionale e al presidente del Consorzio Idrico Pasquale Di Biasio, ha annesso ad ogni suo volere il comune di Carinola, dove è sindaco Giuseppina Di Biasio, figlia di Pasquale, e dove Pina Capriglione, nipote di Pasquale, cioè figlia di suo fratello, si è candidata a sostegno della lista di Di Biasio jr, dopo l’accordo trovato e sostenuto da Zannini tra Di Biasio padre e l’ex sindaco di Carinola Antonio Russo, al quale Pina Capriglione aveva legato l’esperienza politica precedente. Alla fine, l’aspirante consigliera ha dovuto accontentarsi di 263 voti di preferenza, che non le hanno garantito l’elezione in assemblea cittadina.

La prima determina obbligatoria dell’Ambito C9 reca la firma del già conosciuto dai nostri lettori coordinatore dell’Ufficio di piano Antonio Aurelio Petrella, il quale non si capisce cosa c’entri con i servizi sociali, visto che nella sua Grazzanise ha sostituito a capo dell’Ufficio Tecnico il famoso dirigente Malena dopo la sua condanna e che ora, a quanto si dice, aspira alla carica di dirigente, sempre dell’Ufficio Tecnico del comune di Falciano Del Massico, quello cioè in cui risiede Pasquale Capriglione, con grandissime possibilità di veder soddisfatto il suo desiderio nel caso in cui il candidato sindaco sostenuto dagli inseparabili Capriglione-Zannini dovesse vincere le Comunali del prossimo giugno. Cercheremo poi nei prossimi giorni di capire perché Petrella si definisca Coordinatore dell’Ufficio di Piano per poi firmare gli atti come quello che potrete leggere in calce all’articolo in qualità di Responsabile Ufficio Tecnico.

Ritornando all’Ambito C9 e al comune di Sparanise, un pudico omissis nasconde il nome della società cooperativa colpita dall’interdittiva antimafia. ‘Sti fessacchiotti di Sparanise pensavano che cancellando a monte dall’albo pretorio la precedente determina dell’impegno di spesa relativo al progetto “Partnership per l’inclusione attiva”, non avremmo rintracciato l’identità di questa società.

Vabbè, senza stare qui a specificare il modo con cui invece siamo riusciti a risalirvi, andiamo a spiegare chi è questa coop coinvolta nel progetto insieme alla cooperativa di Solidarietà Sociale Città Irene Onlus (impegno di spesa a suo favore pari a 252.764,56 euro) con sede a Capua e per anni presieduta (ma oggi resta comunque come spin doctor) da don Gianni Branco, sacerdote molto influente e fratello dell’ex sindaco di Capua, Luca Branco, all’associazione Professione e cultura di Sparanise (275.926,56 euro) ed a CFC Federterziario Caserta, con sede a Casapulla (impegno di spesa da € 8.200) e infine Madame Omissis.

Okay, abbiamo trascinato fin troppo la suspense. Trattasi del consorzio di cooperative sociali Mondo Nuovo, con sede a Caserta, via Caduti sul Lavoro, a favore del quale l’Ambito C9 ha prodotto un impegno di spesa pari a 209.124,56 euro, che porta tutta l’operazione di questo progetto ad una somma, euro più, euro meno, intorno ai 789 mila euro.

Chi legge abitualmente CasertaCE sa bene che si tratta di una Capriglione di terza generazione, cioè di una creatura che l’imprenditore di Carinola trapiantato a Falciano del Massico ha proiettato nel tempo successivo a quello in cui le relazioni societarie tra lui, il casalese Luigi Lagravanese, il luscianese Gennaro Bortone dovevano essere travisate, oscurate.

Oddio, non è che il consorzio Mondo Nuovo esprima una governance complicatamente ascrivibile alla potestà di Capriglione, visto che la carica di presidente è ricoperta da Maurizio Pontillo, ormai arcinoto commercialista di Caserta, il quale si cura da anni delle attività di Capriglione, non lesinando disponibilità nei confronti di politici suoi amici (come scritto più volte, è stato il mandatario della campagna elettorale del candidato sindaco Pio Del Gaudio).

Pontillo e Capriglione sono una cosa sola. Non a caso anche il commercialista è indagato nell’ambito della sopra citata indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Squadra Mobile della questura casertana. Di quello che viene definito il board, in pratica il CdA, di Mondo Nuovo fanno parte Silvestro Canzano e Camilla Raticolo.

L’eclettico, il multitasking responsabile dell’Ufficio Tecnico e contestualmente Coordinatore dell’Ufficio di piano dei servizi sociali, l’architetto Petrella nella determina di qualche giorno fa, proprio a causa dell’interdittiva espressa la prefettura di Caserta il 30 maggio, ha revocato l’impegno di spesa assunto con il consorzio di cooperative sociali Mondo Nuovo, essendo il provvedimento antimafia circostanza inibitoria rispetto al rapporto contrattuale tra la pubblica amministrazione e la società.

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