LA CAMORRA SUI MORTI. I figli del superboss Ligato fanno scena muta

16 Gennaio 2023 - 15:32

PIGNATARO MAGGIORE – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Raffaele Antonio Ligato e la sorella Felicia, figli di Raffele Ligato, il capo della cosca morto recentemente, durante l’interrogatorio di garanzia, avvenuto davanti al giudice per le indagini preliminari di Napoli, Fabrizio Finamore.

Scena muta, quindi, per i due fratelli, arrestati assieme a Pietro Ligato e Fabio Papa (che saranno ascoltati martedì, domani), su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea poiché ritenuti  gravemente indiziati dei reati di estorsione, tentata estorsione e di lesioni personali, aggravati dalla finalità di agevolare il clan camorristico “Lubrano-Ligato” egemone nel comune di Pignataro Maggiore.

L’indagine ha portato alla luce condotte estorsive decennali compiute, sin dal 2007, nei confronti di imprenditori operanti nel settore delle onoranze funebri in Pignataro Maggiore, i quali, subendo azioni intimidatorie, corrispondevano la somma di euro 3000 mensili, ma non solo.

Le forze dell’ordine hanno accertato il compimento di un’ulteriore estorsione ai danni di un imprenditore di Pastorano, al quale si imponeva la consegna di un lotto del cimitero di Pignataro Maggiore oppure la somma di 18000 euro.