LA GARA ASL TRUCCATA (E QUAL E’ LA NOVITA’). Il direttore Blasotti revoca ma poi non vince l’uomo di Ferraro ma gente dell’agro-aversano che aveva già fatto il pieno di milioni
9 Giugno 2025 - 17:02

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L’ex re dei rifiuti mette in campo i Fiocco di Sparanise. In un primo tempo viene assecondato e secondo il pm alla “ricotta” partecipa anche Michelina Barca commercialista legatissima ai Rea. Ma alla fine vincono i Martino che già nel 2021 avevano intascato un milione e 500mila euro e che erano stati indagati per un’altra gara, sempre sulla legionella, bandita quella volta dall’Asl NAPOLI 1 e di cui CasertaCe aveva dato notizia
CASERTA (g.g.) E’ giusto, a nostro avviso, tornare su una gara d’appalto molto importante, bandita dall’Asl di Caserta e che già abbiamo affrontato in un articolo pubblicato qualche settimana fa (CLICCA E LEGGI) commentando alcuni passaggi della richiesta di applicazione di misure cautelari in carcere ai domiciliari e, per quanto riguarda il direttore generale della citata Asl, Amedeo Blasotti, di divieto di dimora in provincia di Caserta. Alla fine questa gara finalizzata a svolgere un’azione di disinfezione per evitare il propagarsi negli ambulatori e nelle altre strutture sanitarie ospedaliere del batterio della legionella, fu aggiudicata alla società A&G Multiservice srl della famiglia Martino.
E qui già possiamo aggiungere qualcosa: questa società è aversana, perchè al di là delle solite localizzazioni delle sedi legali in posti, diciamo così esotici, in questo caso Bergamo, la sede operativa, il cuore dell’attività si trova nella zona industriale presumibilmente Asi, di Carinaro. Il cognome è agro aversan-napoletano e dunque e sulla provenienza dei Martino non c’è dubbio. Si trattava di un appalto importante forse ultramilionario e Nicola Ferraro ci aveva messo gli occhi sopra insieme al suo “socio di fatto “Domenico Romano che la Dda di Napoli considera storicamente legato sin dai tempi del padre al clan Nuvoletta di Marano con lui ossia Romano junior, che ha aperto anche un fronte nolano con il clan Alfieri.
Nella batteria delle imprese prestanome un posto di rilievo ha sempre occupato visto che non è la prima volta che la incrociamo in atti giudiziari, le società della famiglia Fiocco di Sparanise
Non siamo noi ma è il pm della Dda Maurizio Giordano, titolare di questa indagine a metterlo nero su bianco. Ferraro voleva questo appalto. E non è che lo dice solamente visto che riesce ad ottenere un’operazione osè al limite del pornografico. Le intercettazioni telefoniche, infatti, segnalano un’operazione finalizzata addirittura alla revoca della gara di appalto. E questo avviene. Amedeo Blasotti da direttore generale la gara la revoca sul serio. E questo avviene mentre Nicola Ferraro e Domenico Romano, intercettati sottolineano con evidenziatori verdi e gialli le parti del bando che vanno eliminate, ritoccate, integrate in modo che la gara venga aggiudicata alla società dei Fiocco dalla quale Ferraro e Romano avrebbero ricevuto un adeguato importo, una situazione che induce la Dda a ritenere che la gara è stata inquinata, truccata per favorire la camorra ossia il clan dei casalesi attraverso Ferraro e i clan Nuvoletta e Alfieri attraverso Romano
La revoca della gara è un fatto tutt’altro che rilevante ed è legato alla volontà di Ferraro di appropiarsene attraverso i Fiocco. Una volontà che lui esprime parlando in conversazioni intercettate dagli inquirenti
IL RUOLO DI MICHELINA BARCA
Nel meccanismo viene coinvolta pesantemente anche una commercialista Michelina Barca. Chi è Michelina Barca? Dal 01711/2004 al 15712/2007, quindi per poco più di tre anni, della REA SRL la società dell’omonima famiglia di Lusciano, trapiantata a Caserta, in questo caso legalmente rappresentata da Giuseppe Rea detto topolino quello a cui i carabinieri hanno trovato e sequestrato 1milione e500mila euro in contanti.
Dal 2007 al 2021gli atti giudiziari non danno notizia delle attività professionali della Barca che ritroviamo, però, nel 2021 assunta a tempo indeterminato proprio dall’Asl di Caserta
Al che uno potrebbe dire sonno trascorsi 14 anni come fate a relazionare la figura della Barca ai rapporti tra Giuseppe Rea e l’Asl? E anche qui ci soccorrono i riscontri delle indagini della Dda. La Barca il cui nome non risulta tra i 33 per i quali il pubblico ministero Giordano ha chiesto al gip l’emissione di provvedimenti cautelari – carcere, domiciliari, divieti di dimora etc – che potrebbe non essere indagata ma potrebbe anche far parte di un gruppo di indagati per i quali il pm ha ritenuto di non chiedere l’emissione di alcun provvedimento di limitazione della libertà personale.
Ed eccolo il riscontro: nel 2021 quando la commercialista viene assunta all’Asl, suo marito e collega si occupa presumibilmente da qualche anno della contabilità della Rea Srl. Insomma Michelina Barca è un po’ di qua e un po’ di là. Di questo è convinta la Dda la quale asserisce che la professionista ha svolto un ruolo per riformulare il bando e costruirlo su misura rispetto alle esigenze dell’impresa dalla famiglia Fiocco sponsorizzata da Ferraro e Domenico Romano.
A&G MULTISERVICE DEI MARTINO TUTT’ALTRO CHE GENTE QUALUNQUE
Alla fine questa gara non se l’aggiudica Fiocco perché evidentemente succede qualcosa che vanifica tutto ciò che l’Asl di Blasotti aveva fatto ossia la revoca del bando per favorire i Fiocco. E qui ritorna il nome che abbiamo formula to all’inizio di questo articolo: vince la A&G della famiglia MARTINO che non sono dei pinco palla qualsiasi ma è gente abituata evidentemente molto più dei Fiocco a girare, a circumnavigare negli uffici delle ASL e delle aziende ospedaliere
Anno del signore 2021. CLICCATE QUI PER LEGGERE QUESTO ARTICOLO PUBBLICATO DA NOI IL 03/10/2022. Appalto da un milione e mezzo di euro sempre bandito dall’Asl di Caserta. Un milione e mezzo di euro per l’anticendio al presidio ospedaliero Asl di Piedimonte Matese.
Ad aggiudicarselo è proprio la A&G Multiservice srl della famiglia Martino. All’interno dell’articolo di cui vi abbiamo proposto il link troverete una determina a firma dell’architetto Vincenzo Magnetta dirigente dell’area tecnica dell’Asl di Caserta. Ovviamente noi di CasertaCe facciamo la solita operazione provando a risalire attraverso la rete alla biografia dell’impresa vincitrice. Ci accorgiamo che nel 2021 Martino aveva partecipato ad una gara in pratica fotocopia di quella contestata adesso dalla Dda. Ma non l’aveva bandita l’Asl di Caserta bensì la ben più grande e potente Asl NA 1. Per questa gara il legale rappresentante della M&G era finito nel registro degli indagati.
Tutto ciò per dire due cose: la prima è che Martino è tutt’altro che l’ultimo arrivato ed è perfettamente in grado di guardare in faccia a Nicola Ferraro. Secondo: Martino conosce benissimo le stanze dell’Asl di Caserta dove ha partecipato evidentemente a diverse gare sicuramente a quella dell’ospedale di Piedimonte. E li i documenti li han dovuti portare lui personalmente.
Cari lettori, fate voi le deduzioni rispetto a questo scenario frutto del combinato tra ciò che la Dda ha scoperto sulla gara d’appalto anti legionella dell’Asl di Caserta e su quello che avevamo scoperto noi quando Martino si era aggiudicato quella per gli impianti antincendio dell’ospedale di Piedimonte Matese