LA NOTA. Furti d’auto al Centro Commerciale Campania, nessun obbligo per la proprietà, ma un atto di riguardo, un parcheggio sorvegliato, i consumatori lo meriterebbero

12 Settembre 2022 - 12:52

Fermo restando che la legge nulla impone in casi come questi a chi esercita l’attività principale, di cui i parcheggi, non a pagamento, sono pertinenza, vogliamo formulare un nostro ragionamento in modo da articolare in maniera corretto un invito che, in occasione del furto della Nissan Qashqai di cui scriviamo in un altro articolo, riteniamo di dover reiterare

MARCIANISE(Gianluigi Guarino) Quello che pubblichiamo in basso è l’ennesimo articolo che racconta di un furto d’auto, consumato all’interno del mega parcheggio attiguo al Centro Commerciale Campania. Un fatto che merita una nostra brevissima considerazione: dal punto di vista formale e giuridico-formale il Campania non ha alcun obbligo di vigilare sulle migliaia di auto parcheggiate all’esterno della sua enorme area commerciale. Su questo non ci piove. Quello non è un parcheggio a pagamento, per cui il soggetto di diritto che comunque beneficia della sua presenza, della disponibilità dei posti auto non ha alcun obbligo di vigilanza e di video sorveglianza.

Assodato questo, però, va anche sottolineato che il Centro Commerciale Campania è la realtà, divenuta come tutti noi la conosciamo grazie all’indubbia capacità di chi a suo tempo comprò l’immobile, costruito da Giuseppe Barletta, il quale invece di pensare all’interporto era largamente più concentrato sulle pertinenze di quest’ultimo indubbiamente molto più remunerative per lui. A questo successo enorme ha contribuito però anche una collocazione che non è frutto solamente dell’intuito commerciale delle società italo-olandesi o italo-qualcosa che hanno gestito il tutto e che mese per mese vedono affluire sui propri conti correnti vagonate di euro, pagati dalle centinaia e centinaia di inquilini che hanno aperto negozi, ristoranti, bar, punti vendita dentro a quel capannone di tutti i desideri.

Anche l’attitudine, la disponibilità, l’entusiasmo dei consumatori sono stati fattori determinanti, andati anche al di là, a nostro avviso, dell’offerta di svago, della cifra delle strutture di accoglienza incardinate all’interno. Sicuramente, a riguardo, ci sono stati degli investimenti importanti. Ma il Campania inteso come luogo di cui i casertani e anche tanti napoletani, tanti beneventani si sono innamorati, ha consentito alla proprietà, senza rischiare più di tanto, di strutturare quest’offerta, sempre più accattivante con il trascorrere degli anni.

E allora, c’è una frazione di merito da riconoscere ai consumatori che hanno eletto il Campania a luogo di abituale ritrovo, di distensivo passatempo, al di là delle centinaia di migliaia di transazioni commerciali da essi attivati?

In poche parole, formulando la domanda come conseguenza di quella appena declinata, sono i consumatori, i visitatori a dover essere riconoscenti a quelli del Campania per aver portato in terra caecorum il rutilante dinamismo della vita di un grande cento commerciale di livello europeo? O tutto questo è accaduto anche per un atto di fiducia, per una disponibilità a prescindere, offerta sin dai consumatori dai primissimi mesi di vita del Campania? Noi di CasertaCe siamo propendiamo per questa seconda ipotesi. E allora, senza nessun tipo di arroganza, senza neppur far balenare la suggestione di un obbligo che, ripetiamo, non grava sui doveri giuridici della direzione del Campania, ci chiediamo e chiediamo se non sembri equo, finanche giusto che la Direzione del Centro Commerciale, cioè chi gestisce le cose nelle stanze di comando del Campania, possa restituire qualcosa di concreto al di là delle formulette contenute nei messaggi commerciali e nei bigliettini di Natale, a quei consumatori, a quei visitatori, che decretando il successo di questa struttura commerciale hanno conseguentemente determinato utili, profitti stratosferici per la società proprietaria. Ci chiediamo ancora se sia tanto, troppo complicato per la proprietà del Campania mettere in opera un moderno, raffinato, apparato, sistema di video sorveglianza accompagnato da una struttura di presidio e di sentinella fisici dell’intero parcheggio? Indubbiamente costerebbe qualcosa, niente, però, di fronte alla enorme apertura di credito – e non solo morale -, che il Campania ha ricevuto, tutto sommato meritatamente, da questo territorio e da chi lo abita. Poi, a pensarci bene, installando un numero congruo di dispositivi, i visitatori non avrebbero alcun problema a pagare una quota fissa di 50 centesimi, finanche di 1 euro per parcheggiare senza alcuna limitazione oraria e con la sicurezza di non rischiare di fare la stessa fine del proprietario della Nissan Qashqai. E questo potrebbe indubbiamente contribuire a fronteggiare i costi a carico della proprietà.

Speriamo che la nostra proposta venga quantomeno esaminata con serietà, attenzione e spirito costruttivo, dato che non è la prima volta che esprimiamo questo nostro punto di vista, sempre in occasione di furti d’auto, avvenuti in quel mega parcheggio.