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LA NOTA. VIGILI DEL FUOCO di CASERTA, “fessi e contenti”. Sottopagati e privati degli straordinari do-vu-ti. Leonetti e Tesone all’attacco

12 Febbraio 2019 - 16:31

CASERTA(g.g.) “Fessi e contenti“. Perchè, diciamocela tutta, in questo paese, ci sono troppi furbi e troppi furbastri che “ci marciano”. Una vera armata, tanto grande da determinare sorti negative dei percorsi di governo e di amministrazione delle vite e delle sorti dei cittadini.

“Ci marciano” e marciano alla grande sul fatto che di fronte ad un bambino che rischia di cadere da un balcone, ad un anziano rimasto intrappolato nelle fiamme scatenate da una stufa difettosa, ad un automobilista gravemente ferito e imprigionato tra le lamiere, i vigili del fuoco non staranno lì certo a pensare, più di tanto, all’euro in più o all’euro in meno in busta paga o a titolo di indennità straordinaria.

Perchè, come si suol dire, davanti alla vita e alla morte, davanti alla sofferenza e alla necessità di agire per ottenere qualche sollievo dalla stessa, tutto finisce in second’ordine.

“Fessi e contenti”, perchè, diciamocela tutta, questo è uno dei casi che declina, emblematicamente, il segno della peggiore Italia. Far leva sulla ineluttabilità, sull’inevitabilità, sull’indiscutibilità delle eroiche azioni di protezione civile, attuate dai vigili del fuoco, per non occuparsi, per porre costantemente in stand-by le loro legittime aspirazioni, la loro sacrosanta richiesta di essere pagati, non di più, ma nella stessa misura in cui vengono pagati gli altri uomini e le altre donne delle forze di polizia, è un atto cinico, spregevole, incivile, che questa Italia la racconta molto più di ogni altra vicenda spregevole e che denota, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che l’Italia è un paese privo di autentica coscienza civile, di autentica cultura della cittadinanza, di un autentico senso della comunità che si manifesta attraverso una coesione nazionale, valore che non può non considerare prioritario quello che i vigili del fuoco chiedono da anni e che non gli viene riconosciuto, salvo poi regalargli la soddisfazione morale del plauso istituzionale, del consenso dei cittadini, che, come spiega il segretario provinciale del sindacato Conapo,

Gianfranco Leonetti, si attesta addirittura all’86% nell’ultima rilevazione Eurispes.

Nessun’altra categoria di lavoratori potrà protestare o potrà invocare una questione di doppio pesismo, di fronte a quello che i vigili fanno nei luoghi dei disastri, dove rischiano la vita sul serio, non a chiacchiere, perchè buttarsi in mezzo alle macerie o in mezzo alle fiamme, non è proprio una professione come tutte le altre. Recuperare un’auto o una persona ai piedi di un dirupo, è cultura del fare che riscatta la tanta, troppa accademia chiacchierologica di cui l’Italia è satolla, fino alla tracimazione.

Eppure, siamo ancora qui oggi ad ospitare, dopo averle lette con uno sconcerto che oscilla tra la rabbia e la rassegnazione, due note sindacali del citato Conapo. Una, per l’appunto, a firma di Gianfranco Leonetti, l’altra a firma del segretario regionale della stessa sigla di rappresentanza, Antonio Tesone.

Crea tristezza constatare che all’interno di questo gloriosissimo Corpo esiste una dirigenza pronta a sposare le consuete tecniche dilatorie, la filosofia delle promesse che non si concretizzano mai. Una dirigenza, evidentemente, molto concentrata sulla propria carriera, che diventa strumento nelle mani di uno stato il quale, oggi, vuol far pagare ai vigili del fuoco le dissennatezze vergognose che l’hanno fatto diventare uno dei luoghi più corrotti del mondo, più spendaccioni, più asserviti alla logica del danaro pubblico utilizzato a fini privati o per ingrassare certe lobbies e, soprattutto, il popolo bue del voto clientelare.

La stretta sulla spesa pubblica può, infatti, riguardare qualsiasi altra categoria, ma non certo i mille 200, i mille 500 euro al mese percepiti dai rappresentanti delle forze dell’ordine, dai poliziotti, dai carabinieri, dai finanzieri e le somme ancor più basse e micragnose guadagnate dai vigili del fuoco. Nel momento in cui la direzione regionale dei caschi rossi continua a negare, pur esistendo pienamente e indiscutibilmente le condizioni giuridiche per la sua giusta corresponsione, l’indennità straordinaria per ore guida, crea una sensazione spiacevolissima, rispetto a certi egoismi che, anche dall’interno, vanno ad alterare, ad intaccare l’anima dei grandi valori che dovrebbe accomunare tutti i componenti dei vigili del fuoco italiani. Uno spirito di corpo che, nel caso specifico, non può essere una invocazione, un auspicio, ma deve rappresentare un dato di fatto inprescindibile dalla missione materiale, ma ispirata quasi misticamente, a cui i vigili adempiono ogni giorno.

Nelle citate note, a firma di Gianfranco Leonetti e Antonio Tesone, leggerete le specifiche tecnico-amministrative che rendono giusta, equa, la rivendicazione dei pompieri, in servizio in provincia di Caserta.

La speranza è che anche alla luce di queste prese di posizione, il dirigente regionale Giovanni Nanni, possa finalmente restituire dignità e giustizia a questi lavoratori, ai lavoratori della “meglio Italia”.

 

QUI SOTTO LA NOTA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE CONAPO GIANFRANCO LEONETTI

In questi di tempi di disincanto e di scoramento nazionale, dove sembra svanire ogni certezza esiste ancora un qualcosa in cui credere, da amare e di cui fidarsi: Sono i Vigili del Fuoco, secondo il  Rapporto Italia 2018 di Eurispes l’86% degli italiani esprime per loro  grande apprezzamento.

Peccato che tale apprezzamento rivolto ai Vigili del Fuoco, che sono sottoposti ad uno stress fisico e psichico eccezionale oltre che al continuo confronto con la sofferenza, non sia condiviso non solo dalla politica distratta ma anche da una Dirigenza VVF più attenta ai bilanci che ai diritti del personale.

Oltre al paradosso, per il quale è difficile trovare una spiegazione, per cui i Vigili del Fuoco guadagnano mediamente il 20% in meno degli altri addetti alla sicurezza (come poliziotti e carabinieri) i Vigili del Fuoco di Caserta devono anche confrontarsi con un una Dirigenza Regionale che da anni rifiuta di riconoscere il pagamento degli straordinari dovuti al personale – comandato di servizio con vettura dell’amministrazione! – per le ore di guida espletate, cosa ancor più sconcertante, proprio nel momento in cui il Dirigente Regionale VVF aveva l’incarico di reggenza del Comando.

Oggi malgrado vi siano tutti gli elementi per procedere ,  pare che la Direzione Regionale stia ancora bloccando tali pagamenti.

Nonostante tutto questo, i Vigili del Fuoco di Caserta operano ancora con la massima efficacia a tutela della popolazione al fine di portare sempre comunque il soccorso tecnico urgente.

Questi uomini sono ormai abituati a ricevere “solo” applausi e riconoscimenti formali, mentre in concreto non avviene niente o quasi, dalla politica ora pare che non possano ricevere nemmeno quanto gli è dovuto di diritto e da contratto, cosa altro devono aspettarsi i Vigili del Fuoco di Caserta?

Quindi ricapitolando: i Vigili del Fuoco di Caserta percepiscono una retribuzione inferiore a quella degli altri addetti alla sicurezza, non vengono pagati per quanto svolgono, non vengono chiamati in straordinario quando servono e, dimenticavamo non hanno neanche la copertura Inail per gli infortuni e le malattie professionali.

In compenso sono apprezzati dall’86% degli italiani, peccato che nel restante 14% che non li considera non li apprezza e non li stima, probabilmente c’è proprio la Direzione Regionale VVF.

Gianfranco Leonetti

QUI SOTTO LA NOTA DEL SEGRETARIO REGIONALE DELLO STESSO SINDACATO ANTONIO TESONE