LA STORIA. Poche ore alla morte, ecco come Angela è stata salvata all’Ospedale Civile di CASERTA

25 Marzo 2025 - 09:35

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Una testimonianza di speranza e determinazione, che racconta il coraggio di una madre e l’intervento tempestivo di un’équipe medica che ha salvato una vita

CASERTA/ORTA DI ATELLA – C’è una storia che merita di essere raccontata, una storia che non parla solo di dolore, ma anche di speranza e di gratitudine. Una storia che, forse, può dare speranza a chi si trova ad affrontare situazioni simili e che può servire da esempio per l’importanza della diagnosi tempestiva e del lavoro di squadra in medicina.

La protagonista di questa vicenda è Angela Cortese, una donna di 65 anni residente a Orta di Atella. La sua storia inizia con una serie di sintomi gravi: una cefalea persistente, febbre alta che toccava i 39 gradi e una pressione arteriosa fuori controllo. Dopo essersi recata in diversi Pronto Soccorso della zona del napoletano, Angela non trovava risposte adeguate. Ore di attesa, numerosi accertamenti, ma nessuna diagnosi chiara. Nonostante ciò, la situazione sembrava ripetersi ciclicamente: dopo qualche ora di miglioramento, i sintomi tornavano a farsi sentire in tutta la loro gravità.

Disperata e senza risposte, la famiglia decide di portare Angela all’A.O.R.N. Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, un ospedale dove la sua vita avrebbe preso una svolta decisiva. Qui, grazie alla tempestiva attenzione dei medici e agli accertamenti rapidi, viene eseguita una risonanza magnetica con mezzo di contrasto che rivela un quadro allarmante: multiple lesioni cerebrali. Se non riconosciute correttamente, queste lesioni avrebbero potuto essere scambiate facilmente per tumori cerebrali, ma grazie alla competenza dei medici, il caso viene immediatamente interpretato come un ascesso cerebrale.

L’ascesso cerebrale è una patologia rara e pericolosa che si verifica quando un’infezione porta alla formazione di una raccolta di pus nel cervello. In questo caso, la condizione di Angela era particolarmente grave: le lesioni si trovavano in una zona del cervello difficilmente operabile, e l’unica opzione era un intervento immediato per fermare il processo infettivo. Se non trattato in tempo, l’ascesso avrebbe potuto essere fatale.

Fortunatamente, la tempestività dell’intervento ha fatto la differenza. Angela viene trasferita d’urgenza al reparto di Malattie Infettive e Tropicali, dove l’equipe medica, composta da Addolorata Masiello, Filomena Simeone, Giovanni Di Caprio, Valentina Iodice, Angelo Iodice e Angela Salzillo, attiva una terapia antibiotica e cortisonica mirata. Questa combinazione di farmaci si è rivelata cruciale per arrestare l’infezione e prevenire il peggio.

Nei mesi successivi, Angela è stata più volte in uno stato soporoso, ma l’équipe non ha mai smesso di monitorarla con attenzione, intervenendo tempestivamente ogni volta che la situazione si è fatta critica. Con una cura costante e un supporto medico senza pari, la donna è riuscita a superare la fase critica della malattia.

Oggi, grazie a quella diagnosi precoce e al trattamento adeguato, Angela è viva, e la sua testimonianza è un miracolo che dimostra quanto sia importante un intervento tempestivo. Meno dell’1% delle persone colpite da questa rara patologia sopravvive, ma Angela è una delle fortunate.

A nome della famiglia, un ringraziamento speciale va a tutti i medici e infermieri che hanno salvato la vita della signora Salzillo. Angela e la sua famiglia sono immensamente grati al personale dell’A.O.R.N. Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, che hanno fatto la differenza in una situazione disperata.