La terribile morte di Giovanni Cepparulo. Gli indagati sono 4. Il nome dell’impresa locale coinvolta. Emerge una notizia: un ferito ha tentato di salvare il ragazzo

8 Agosto 2018 - 16:14

SANTA MARIA CAPUA VETERE  (tp) –  A poche ore di distanza dalla prima notizia data sulla iscrizione nel registro degli indagati dell’amministratore del condominio, vicino al cui cancello è morto il giovane Giovanni Cepparulo, fulminato da una letale scossa elettrica dopo aver toccato i fili di un lampione interno, siamo in grado di fornire con precisione l’elenco delle persone che dovranno nominare un avvocato, aspettando l’esito delle indagini. Per tutte loro l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo in concorso. Oltre al già citato avvocato Marcello Stanislao, amministratore del condominio, sul registro degli indagati sono finiti anche il legale rappresentante e due operai dell’impresa di Santa Maria Capua Vetere Di Monaco che si occupava della manutenzione del parco condominiale della Valle, luogo in cui abita la famiglia della fidanzata di Giovanni Cepparulo. Questa iscrizione è un atto dovuto e naturalmente nulla a che vedere con la verità già accertata, quella che con molta determinazione sta cercando il pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere… Quaranta, titolare dell’indagine. Fino ad ora, un particolare, peraltro importante, non era mai emerso. C’è stato un testimone, una persona residente nel condominio che, udite le urla disperate della ragazza, è sceso di corsa. Si tratta di un 65enne T.A., il quale ha cercato in tutti i modi di staccare il povero Giovanni Cepparulo dal cancello a cui lo teneva legato la scarica elettrica. Per farlo, come capita in questi casi, la scossa è stata trasmessa anche a lui, letteralmente sbalzato a terra con una ferita, una pesante bruciatura ad un braccio. Per quanto riguarda l’autopsia, ordinata dal magistrato inquirente, sul corpo di Giovanni Cepparula, questa sarà effettuata tra oggi pomeriggio e domani mattina.  I funerali sono slittati probabilmente  venerdì. Giovanni gestiva con i padre e altri familiari la Rosticceria  Nuova Appia nei pressi del comando dei carabinieri. Una famiglia di lavoratori da anni nella ristorazione. Nessuno ancora riesce a capacitarsi di questo dramma. E’ giusto che vengano trovati i responsabili di questo incidente. Sono tanti i condomini in città che  vengono gestiti in modo “improvvisato ” senza pensare che possono succedere tragedie come queste dove non ha perso la vita un “moscerino” ma un essere umano, in questo caso un ragazzo nel pieno della gioventù bello, bravo e simpatico.