L’ambulanza arriva dopo 2 ore, muore 50enne di S.MARCELLINO. Sanità pubblica un vero cesso e De Luca…
6 Ottobre 2020 - 12:11
Sistema del 118 al collasso. Stanotte sono anche saltate tutte le linee telefoniche. Per mesi abbiamo denunciato queste cose, ma la gente vive come in una fiction e decreta il plebiscito
CASERTA – A Vincenzo De Luca, soprattutto a lui, la seconda ondata di Covid sta presentando, in qualche modo, il conto.
In qualche modo perché, se da un lato il numero di contagiati sta assegnando alla Campania il poco edificante primato di “Lombardia d’autunno” numero di positività che svetta su quelli che si registrano nelle regioni martiri della primavera scorsa, dall’altro lato la carica virale, le mutazioni genetiche, l’adattamento, insomma il virus dell’estate-autunno 2020 ormai evoluto ed ambientato, causa un numero di decessi esponenzialmente inferiore a quello registratosi nei primi mesi.
E anche sul fronte dei ricoveri in terapia intensiva i numeri ci sono, ma non hanno la densità di quelli del passato prossimo.
Dunque, la seconda ondata, tenendo conto che le elezioni si sono svolte, dunque, parafrasando un vecchio proverbio, “trascorsa la festa, gabbato…il popolo bue”, e proprio questo popolo del plebiscito del 20 e 21 settembre a pagare il dazio più alto. Noi non vogliamo fare congetture e strumentalizzazioni.
Men che meno quando c’è la morte di mezzo.
Ma l’uomo di circa 50 anni colpito stanotte a San Marcellino da una crisi cardiaca e morto in attesa di un’ambulanza del 118, arrivata 2 ore dopo la chiamata, è molto probabile, statistiche alla mano, che il 20 settembre abbia partecipato al plebiscito.
La sua famiglia ha subito un torto incommensurabile dal modo con cui sono organizzati i servizi sanitari in Campania.
Dunque, è probabile che qualche suo congiunto cominci, sull’onda del dolore, e su quella emotiva che porta le persone a cercare un colpevole in casi come questo, sul fatto che, al di là delle ristrettezze legate al commissariamento, tante cose sono pessimamente organizzate nella sanità campana e, conseguentemente, casertana.
Un governante serio non sta lì sempre a dire che è tutta colpa del governo, dei tagli, dei trasferimenti modesti e statisticamente non equi alla realtà demografica della Campania; un governante serio attiva un vero e proprio gabinetto di guerra che coordini l’ottimizzazione di tutto quello che c’è, pretendendo che le Asl compiano un percorso di efficientamento duro e che soprattutto non guardi in faccia a nessuno.
Le Asl da un lato, le aziende ospedaliere dall’altro.
Se chi governa la Campania pensasse meno alla rappresentazione di sé, di un personaggio che lo rende più vicino ad un attore che a un governante, anche con le risorse a disposizione non capiterebbero tragedie come quella capitata stanotte a San Marcellino.
È ciaro che il sistema del soccorso emergenziale è in crisi.
Ma se uno si alza la mattina e dice che ciò accade ineluttabilmente per la crescita esponenziale della curva dei contagi, vuol dire che è un pessimo governante, che in un paese del Nord Europa o degli Stati Uniti, dove il livello culturale medio è ormai nettamente superiore al nostro (chi lo direbbe mai oggi, 500 anni esatti dalla sua morte, che questo è un paese che ha dato i natali a Leonardo da Vinci?), dicevamo in un paese appena scolarizzato i cittadini-elettori farebbero il loro lavoro, si informerebbero seriamente andando al di là del chiacchiericcio superficiale dei social e punirebbero i politici “chiacchiere e distintivo”, non attribuendogli certo un 70%, roba da repubblica delle banane.
Ormai nel 118 vince solo il caos.
Badate bene, ciò accade non certo per colpa degli infermieri e neppure per colpa della Misericordia, la cui governance non ci è certo simpatica, ma che fa il possibile con i mezzi che ha a disposizione.
Se in quella casa di via Frosinone a San Marcellino l’ambulanza è arrivata dopo due ore, è perché si è creato un collo di bottiglia enorme dovuto al numero di chiamate impressionante che arrivano per allarmi covid e perché conseguentemente le ambulanze a disposizione si sono impegnate nei trasferimenti dei pazienti verso i centri ubicati in tutta la Regione, che vanno a compensare il tutto esaurito di quelli casertani.
Dopo ogni intervento l’ambulanza va sanificata con ulteriore necessità di apprestare la risorsa tempo al funzionamento del sistema.
Stanotte poi ci si sono messi anche i telefoni, il centralino del 118 saltato completamente verso l’una e la totale degenerazione, il totale crollo del sistema del soccorso è stato servito.
Individuare responsabilità specifiche rappresenta una proverbiale arma di distrazione di massa.
Il problema è di tipo strutturale ed è legato ad una corretta, razionale, equa ripartizione delle risorse disponibili, cioè all’ultima cosa a cui, nel corso di una giornata, De Luca pensa, delegando il tutto a quella ormai famigerata Unità di Crisi che, pensate un po’, nella scorsa primavera era guidata dal signor Verdoliva, che i cittadini della Campania hanno considerato un problema irrilevante anche dopo i suoi pesanti coinvolgimenti in inchieste giudiziarie legate a ristrutturazioni milionarie della sua casa realizzate da imprese che abitualmente lavorano per e con la Regione.
Questo è. Noi abbiamo il dovere di rispettare il 70% che ha votato De Luca.
Ma come abbiamo scritto ieri, occupandoci dell’esito delle elezioni di Marcianise, abbiamo il diritto di sentirci più vicini alle ragioni dell’altro 30%.