L’ASL DEI LADRONI. Assunta la moglie, primo stipendio quasi 1.300 euro, pronta anche la figlia per il 118 Misericordia. Il nuovo dirigente dell’Economato piazza subito un autista di ambulanza e il quattrino scorre verso Puzone

26 Marzo 2021 - 12:32

Il quadro che emerge è quello di un personaggio, ci riferiamo a Francesco Della Ventura, in grado di attivare tutti i meccanismi corruttivi. Ma questo può succedere perchè l’attitudine all’imbroglio, all’illegalità è diffusissimo e riguarda tutti i settori, sia quello sanitario che quello amministrativo

 

CASERTA – Per dettare legge dentro all’Asl di Caserta, per confermare l’antico feudo della lucrosa gestione dell’intero servizio di emergenza 118, Cuono Puzone, presidente della “sedicente” Confraternita la Misericordia doveva mantenere continuamente la ruota, come si suol dire, ben oliata. E allora, in primo luogo genera la soddisfazione di Maria Josè Pezzella, per gli amici Giusy, la quale, riceve dal marito Francesco Della Ventura, la notizia emozionante del primo accredito dello stipendio di 1.280 euro  che trattandosi del primo mese di lavoro o presunto tale, non è certo poco, pure considerando il fatto che la Pezzella dovesse, riteniamo, raggiungere la destinazione dell’isola di Procida dove era stata assegnata.

Duque, Puzone mantiene la parola con Della Ventura, anche se il fratello Bruno, manco a dirlo dipendente dell’Asl di Caserta, in questo caso dell’ufficio tecnico, comunica a Della Ventura che gli impegni saranno mantenuti, nonostante il fatto che per soli 10 centesimi, la Misericordia avrebbe perso la gara bandita dall’Asl Napoli 2. “Sistemata” Giusy, sotto a chi tocca. L’obiettivo dei Della Ventura è di inserire nella Misericordia anche la figlia Miriam.

Usciamo un attimo dal perimetro della famiglia Della Ventura-Pezzella e dedichiamoci un attimo ad un altro soggetto. Trattasi del signor Giuseppe Tarantino da Cicciano è diventato dirigente dell’Unità Operativa complessa Economico Finanziaria. Ha sostituito Raffaele Cupito andato in pensione e che evidentemente aveva garantito una tranquilla navigazione alle tante necessità che Puzone aveva.

Ora ce n’è un altro e Francesco Della Ventura, profondo conoscitore di ogni interstizio dell’Asl di Caserta, gli si fionda immediatamente addosso, con l’olio in mano. Uno sguardo e ci si capisce al volo: Giuseppe Tarantino che ha in mano il potere non irrilevante di pagare sollecitamente o in alternativa di non pagare sollecitamente le prestazioni di Puzone e della Misericordia, chiede ed ottiene l’assunzione di un suo protetto, un tal Giuseppe Nappo il quale viene spedito ipso facto a Caivano affinchè si sottoponga ad un corso di guida sicura per abilitarlo alla conduzione di un’ambulanza.

Partita chiusa e il rapporto tra Tarantino e Puzone prosegue, evidentemente, sulla stessa direttrice di quello che era stato fino al pensionamento di Raffaele Cupito.

Quest’ultima sezione, relativa allo stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo in questo articolo, la potremo intitolare “E che stai a spacca’ er capello?“. Figuriamoci se il problema di non avere  a disposizione il Durc, cioè la certificazione dell’ordinata e regolare condizione di un’azienda rispetto al suo obbligo di versare i contributi, poteva mai rappresentare un problema in grado di frapporsi davanti alla funzione principale che monopolizzava tutti i pensieri di Cuono Puzone: l’emissione di mandati di pagamento. Nel gennaio 2019, ne vengono emessi due, uno del valore di 213mila euro circa per il trasporto infermi, l’altro di 23mila euro e rotti per il personale.

Si tratta della liquidazione di prestazioni erogate il mese precedente, cioè nel dicembre 2018 e che vanno a riscontrare fatture emesse il giorno di San Silvestro. Tra il 16 e il 23 gennaio, dunque, manco si trattasse di un’Asl svedese, Cuono Puzone incassa tutti i soldi del mese appena finito, quando ci sono fior di fornitori dell’azienda che aspettano addirittura da anni di vedersi liquidate le loro spettanze, con larga necessità, da parte loro, di profondere quattrini e tempo in decreti ingiuntivi ed affini.

Un altro doppio mandato viene emesso a maggio. Stesse modalità e in linea di massima stesse cifre. Stavolta viene emesso prima quello per il personale, 16 maggio, di 27mila e rotti euro (le cifre precise le potete leggere nello stralcio integrale dell’ordinanza che pubblichiamo in calce all’articolo, e poi quello per il servizio di trasporto, quasi 231mila euro con mandato emesso il 30 maggio. Anche in questo caso, “l’ineccepibile” attenzione dell’Asl rispetto alle esigenze di un fornitore di servizi si concretizza con una liquidazione, miracolosamente rispettosa dei tempi ortodossi, relativa alle prestazioni erogate dalla Misericordia nel mese precedente, cioè aprile, rispetto al quale vengono emesse due fatture il giorno 30.

Non è che il Durc non esista. Scade e la Misericordia fa fatica a riaverlo. Ma non se ne preoccupa più di tanto perchè, attraverso una procedura illegale, l’Asl eroga mandati senza che il beneficiario degli stessi abbia preventivamente presentato l’obbligatorio documento del Durc. Magari lo fa dopo, ma questi della combriccola erano tutti amici e come si suol dire, si fidavano l’uno degli altri sulla parola. E poi, come abbiamo scritto prima, stiamo a spaccare il capello se successivamente dall’Ufficio Economato viene elaborato un altro capolavoro, quando il pagamento di maggio avviene senza l’emissione del Durc da parte della confraternita di Misericordia, ma, mai visto nella storia, con un Durc emesso dalla Ifis, cioè dalla finanziaria cessionaria dei crediti della pseudo Confraternita, presieduta da Puzone.

Insomma, l’attività bancaria di Ifis, che lega questa società alla Misericordia crea una sorta di contaminazione aziendale che si tramuta in una crasi, in grado di creare un rapporto giuridicamente rilevante tra la Ifis e l’Asl di Caserta, visto e considerato che se uno presenta un Durc per vedersi liquidati soldi dovuti, significa che era la banca ad aver comprato le ambulanze, ad aver assunto infermieri, barellieri, autisti, per le prestazioni del mese di aprile 2019.

Naturalmente, si tratta di una affermazione meramente paradossale e che noi retoricamente esprimiamo affinchè l’ironia mitighi lo schifo che sta venendo fuori da questa ordinanza, la quale dimostra l’ampia diffusione del malaffare in tutti i settori e in tutti i gangli dell’Asl di Caserta.

 

QUI SOTTO GLI STRALCI DLL’ORDINANZA