LE FOTO MONDRAGONE. Fiori d’arancio in carcere. Ecco Achille Pagliuca e la sua sposa

6 Marzo 2019 - 10:52

MONDRAGONE(g.g.) Una cerimonia sobria, ma con dentro tutte le caratteristiche che la connotano anche in contesti diversi.

Certo, parlare del giorno più bello, quando ci si sposa all’interno di un carcere (precisamente in quello abruzzese di Lanciano), è sicuramente una forzatura. Ma la civiltà dell’uomo, i principi dell’umanesimo devono indurre ogni persona che vi si richiami e che ha una ferma concezione sull’importanza fondamentale dei diritti dell’uomo, ad averne rispetto e anche, perchè no, a compiacersi di fronte a una fotografia di un uomo, quand’anche pesantemente punito dalla giustizia, di un camorrista che però ha trovato nell’amore un momento che, forse, almeno lo speriamo per lui, gli consentirà di ripensare a se stesso e di considerare anche altre chiavi di lettura della propria esistenza, fino ad oggi connotata da violenza e sopraffazione.

Achille Pagliuca, 39 anni, di Mondragone, è sicuramente un boss, pur non avendo guidato una confederazione di famiglia, ha assunto una centralità nei clan mondragonesi, assumendo il ruolo di guida della sua famiglia, quella dei Pagliuca che ha contato non poco, anche di fronte alle eredità sparse dei La Torre e alla definizione dei nuovi equilibri imperniati prima sui Fragnoli, successivamente su un regime disordinato di cani più o meno sciolti, che hanno fatto dello spaccio di stupefacenti, la loro unica attività, così come hanno raccontato le tante ordinanze di cui ci siamo occupati negli ultimi anni.

Queste fotografie sono state postate pubblicamente sul profilo di Alessandra Quadro, neo consorte di Achille Pagliuca. Ritraggono un momento della cerimonia e sono commentate con una frase che tutto sommato umanizza ulteriormente la vicenda, perchè assomiglia a quelle che si dicono, si scrivono in tante famiglie in cui non regna certo l’unione e la fratellanza: “Vi presento mio marito!Il nostro giorno piu bello ???? ….Grazie mille a chi era presente ma un grazie maggiore a chi non c’ era!”.

Insomma, al netto delle sbarre, un matrimonio normale, che ha permesso ad Achille Pagliuca di dimenticare anche gli ultimi esiti, non certo favorevoli, promanati dalle aule di giustizia. Ci riferiamo soprattutto alla recente sentenza della Corte di Appello di Napoli con la quale è stato condannato in secondo grado a 14 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, tentato omicidio in concorso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione.