‘L’imprenditore Bartolomeo Piccolo presentato al presidente della Sardegna Cappellacci dalla segretaria di Fini’

29 Giugno 2018 - 17:48

CASAPESENNA – “Era una normale compravendita, ma esisteva una quota in nero. Un importo importante visto che l’affare si aggirava attorno al milione di euro“. Il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, attuale coordinatore regionale del partito e gia’ governatore della Sardegna, ha chiarito subito davanti ai giudici del Tribunale di Cagliari quale fosse, a suo avviso, il punto critico dell’affare per il quale era intervenuto in qualita’ di commercialista, su richiesta del suo amico e compagno di partito Salvatore Cicu. L’europarlamentare azzurro e’ sotto processo insieme ad altri 16 imputati per presunto riciclaggio di soldi della Camorra attraverso la realizzazione di un villaggio turistico in Sardegna. Alla sbarra, tra gli altri, l’ex sindaco di Sestu Luciano Taccori e l’ex consigliere comunale sestese Paolo Cau, entrambi di Fi.

No so chi mise in contatto gli acquirenti con i venditori sardi – ha detto Cappellacci nella sua deposizione – Cicu mi disse di aver investito delle somme con Cau e Taccori, persone che gia’ conoscevo. La parte in nero, 200 o 300 mila euro, sarebbe dovuta andare ai tre comproprietari“. Incalzato dalle domande della difesa di Cicu, l’ex governatore ha poi chiarito: “Non arrivai ad occuparmi del contratto definitivo“. Sul banco dei testimoni anche l’ingegner Alfredo De

Lorenzo, ex dirigente dell’Anas, che ha confermato di non aver mai conosciuto Cicu, Taccori e Cau e di aver messo lui in contatto i proprietari del terreno con l’imputato Bartolomeo Piccolo (“l’imprenditore Piccolo venne presentato alla mia segreteria dalla segreteria dell’onorevole Fini quando lavoravo all’Anas in Campania“) attraverso un architetto cagliaritano con il quale aveva lavorato e che aveva progettato l’intervento a Villasimius.

Il processo nasce dalla vendita di un terreno a Villasimius da parte della societa’ Turicost, societa’ di Paolo Cau, dove figuravano come soci occulti anche Taccori e Cicu. Nel terreno poi il consorzio di imprenditori campani costrui’ il villaggio turistico S’Incantu, secondo l’accusa con soldi provenienti da attivita’ della Camorra. La prossima udienza e’ stata fissata per il 4 luglio.