Ma questo è un Partito… Democratico o una bancarella del torrone? Grazie a Pina Picierno e Stefano Graziano, il sessano Massimo Schiavone ha insediato un seggio delle primarie a casa sua

25 Febbraio 2023 - 19:31

Incredibile ma vero. Abbiamo impiegato diverse ore per fare tutte le verifiche perché ancora oggi riusciamo a rimanere increduli di fronte all’improntitudine, al cinismo, al sangue freddo mostrato da esponenti della politica nazionale e casertana, che pur di garantirsi un brandello di potere, farebbero, a pensarci bene fanno, letteralmente di tutto

SESSA AURUNCA (g.g.) Massimo Schiavone, figlio del re delle Rsa Michele Schiavone, inquisito e arrestato, oggi sotto processo, come coimputato nella famosa inchiesta realizzata dalla procura dalle Repubblica presso il Tribunale di Aversa-Napoli Nord su fatti di corruzione e su diversi altri reati, compiuti in combutta da imprenditori del settore della sanità e da dirigenti-funzionari dell’Asl di Caserta; è stato fortemente voluto nel Pd dalla coppia formata da Pina Picierno e Stefano Graziano.

Massimo Schiavone, già presidente del Consiglio comunale di Sessa, cercava la candidatura in partiti o liste diverse dal Pd prima delle scorse elezioni regionali. Graziano e la Picierno, con l’obiettivo di indebolire Oliviero, in modo che il teverolese potesse batterlo (cosa che, al contrario, non accadde) nella corsa al seggio in Consiglio regionale, lo invitarono a candidarsi proprio nel Partito Democratico, creando in questo modo un’anomalia, una evidente forzatura, visto e considerato che Sessa Aurunca è città indubbiamente importante, ma non al punto da poter esprimere due candidati su sette cioè quasi il 30%

dell’intera lista del Pd.

La Picierno e Graziano, con quella operazione, dimostrarono che chi ha rapporti, relazioni di tipo personale, soprattutto nelle serate romane, riesce anche ad avere il controllo del partito nei propri territori, a prescindere, assolutamente a prescindere, dal peso elettorale e dall’autentico radicamento.

Graziano e la Picierno sono, ormai, una coppia inscindibile. Caratterialmente affini, hanno stipulato un’intesa politica con Giovanni Zannini attraverso la quale hanno orchestrato il ribaltone al Comune di Aversa, nonché tante altre grandi e piccole operazioni di lottizzazione e di occupazione delle poltrone di potestà in enti locali e in tutti gli enti strumentali come Consorzio Idrico, Consorzio di Bonifica, Consorzio del gas, Ato delle Acque, Ato dei rifiuti, Gisec e chi più ne ha più ne metta.

Massimo Schiavone, dopo essere stato utilizzato in funzione anti Oliviero alle Regionali del 2020, è ancora utile ad entrambi. Facendo leva su una non celata vanità del giovanotto sessano, che lo porta a ritenere di avere tutte le carte in regola per mandare Gennaro Oliviero in pensione, ha rilanciato la mansione destruens, dopo il mezzo fallimento delle elezioni regionali e dopo l’arresto di suo padre.

Non è riuscito a evitare che Oliviero vincesse di nuovo le elezioni comunali a Sessa, ma oggi è ancora lì a creare una condizione plastica di contrapposizione.

Sarebbe imbarazzante per chiunque, evidentemente non per la tempra iper pragmatica di Graziano e della Picierno, per i quali conta solo il risultato da ottenere con la costante apposizione di ogni mezzo al raggiungimento dei propri fini, il fatto che un loro rappresentante, cioè uno che li rappresenta nel territorio, non si accontenti di aver creato un seggio suo, distinto da quello del Pd ufficiale, che sarà pure nelle mani di Oliviero, ma è pur sempre il Pd ufficiale di Sessa Aurunca, ma addirittura costituisca il seggio in una proprietà privata della sua famiglia all’interno dei locali utilizzati da un suo diretto congiunto farmacista, per effettuare i tamponi Covid.

Insomma, questo Pd non si fa mancare proprio nulla. Sarebbe interessante sentire cosa ne pensa la Elena Ethel Schlein, per gli amici Elly, competitor di Stefano Bonaccini alle primarie di domani, loquacissima nel denunciare quelle che ha definito come le tessere gonfiate in provincia di Caserta, ma che oggi nulla favella di fronte a uno che insedia il seggio elettorale a casa sua e lo può fare, neronianamente, solo in quanto spalleggiato da due esponenti del Pd, cioè la vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il deputato Stefano Graziano, che contano proprio in relazione a quella prassi dei caminetti, delle conventicole, delle oligarchie di capi corrente e dei loro cacicchi indigeni sparsi nei territori. Uno che si è alzato una mattina e ha deciso di insediare il seggio delle primarie a casa sua.

Chi, come noi, tanto ha avuto da dire e da scrivere su Gennaro Oliviero negli anni scorsi; chi come noi nulla, ma proprio nulla gli ha risparmiato, oggi non può non prendere posizione su queste cose.

Non lo facciamo certo per difendere la causa di Gennaro Oliviero, del quale, francamente, non ci frega un fico secco, ma, semplicemente, perché un partito che si definisce democratico, diventa veramente una robetta autoreferenziale, utile solamente a una ventina di persone per spartirsi fette di potere e che della sua credibilità, della sua presentabilità non frega realmente un tubo visto che ogni brandello di questa credibilità viene spartito nel tempio senza alcun ritegno.

Delle 600 schede assegnate al Comune di Sessa Aurunca, in base alla sua struttura demografica, 300 sono state attribuite al circolo, cioé alla rappresentanza ufficiale del Pd, le altre 300, cioè il 50% un numero esattamente sovrapponibile al primo, sono state attribuite a Massimo Schiavone che domani mattina, alle 8, aprirà il seggio a casa sua, cioè nel locale in cui ha insediato il suo comitato elettorale ai tempi delle regionali. Il messaggio partito dallo smartphone di un suo collaboratore e che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, si chiude con questa frase: “Ovviamente il nostro contributo dovrà essere allargato ad altre 5 persone, ti chiedo di darmi conferma ed appena voteranno, di darmi i nominativi anche mediante WhatsApp…ci conto Forza Bonaccini”

Dunque Massimo Schiavone vuole controllare in maniera quasi militare ciò che accadrà nel seggio casalingo e cioè se tutti i 300 che lui ha già selezionato, faranno quello che lui gli ha chiesto di fare.

Quel “Forza Bonaccini” finale dovrebbe realmente inquietare colui il quale domani sera assumerà la carica, ad epilogo di primarie ad esito ormai largamente segnato. Glielo vorremmo domandare ora, stasera, come diavolo faccia a mettere insieme, politicamente, ma anche, semplicemente, da un punto di vista concettuale, il messaggio di modernità, di rinnovamento, di invito alla partecipazione dal basso, alla liberazione delle energie di chi è in grado di elaborare idee, liberando spazi anche attraverso la rimozione forzosa di una classe dirigente autoreferenziale e dannosa per il partito, così come ha chiaramente dimostrato l’esito delle ultime elezioni politiche, con il modello di azione adottato da un suo sostenitore, cioè Massimo Schiavone, che si è costituito un seggio a casa sua.

Qui sotto il testo integrale del messaggio fatto scrivere da Massimo Schiavone per chiamare a raccolta i suoi