MONNEZZOPOLI A GO-GO. Franco Biondi, cos’è quest’altra braciola? La Gesia di Sorbo chiude l’impianto e dai 150 mila euro alla Sorgeko, co-proprietaria di Gesia
27 Agosto 2019 - 18:28
CASERTA (luigi vincenzo repola) – La Gesia è andata in tilt. Almeno è quello che scrivono il dirigente del comune di Caserta Franco Biondi nell’affidamento alla ditta Sorgeko SpA, di Roma, del servizio di smaltimento dei rifiuti urbani di Caserta per il periodo di agosto.
Se questo nome non vi sembra nuovo è perché già diversi mesi fa ci siamo occupati della ditta romana che era giunta in quel di Caserta a causa sempre di una sospensione del servizio della Gesia. Nel luglio del 2018 il casus belli fu l’intervento del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri che costrinse la società dei Sorbo a chiudere gli impianti per lavori. Lo Sorgeko, però, non ricevette poi il servizio perché aveva scelto come base operativa per lo smaltimento la Lea di Marcianise, che note vicende misero fuori gioco (venne chiusa il 12 luglio 2018 e sequestrata dalla Guardia di Finanza di Marcianise il 13 ottobre dello stesso anno).
Anche quest’anno, lo stop della Gesia ha dato il via libera all’affidamento alla Sorgeko al costo di 150 mila euro. Nel caso del 2019, però, non c’è una chiusura dovuta ad ispezioni oppure una serrata coatta motivata da qualche azione di polizia, ma viene specificato nella delibera che l’indisponibilità della sede di Pastorano è dovuta a “problematiche tecniche non previste e non previdibili“. Non sappiamo, però, se il sequestro da 399.732,00, nei confronti di Sorbo Luciano, Procuratore Speciale di Gesia S.p.A., scattato il 16 luglio scorso, richiesto dal Gip della Procura di Santa Maria Capua Vetere abbia potuto avere un qualche peso in questa situazione.
Quello che possiamo dirvi, carte alla mano, è che la Gesia ha quindi dichiarato il blocco del servizio per “problematiche tecniche” e il comune di Caserta, stando alle parole del dirigente Biondi, sarebbe stata rifiutata da ben 18 società a cui sarebbero state inviate le richieste per il servizio di smaltimento mediante trattamento biologico, ad esclusione della Sorgeko. La stessa Sorgeko che l’anno scorso, per lo stesso motivo, era giunta in sostituzione della Gesia, bloccata da “interventi di manutenzione“. Un intervento salvifico al costo di 150 mila euro per un mese (salvo proroghe).
Quello che ci preme sottolineare (come facemmo anche lo scorso anno) è il fatto che sia proprio la ditta con sede a Roma a correre in soccorso. Lo sottolineiamo perché la Sorgeko Spa è proprietaria di oltre un milione di euro di quote della stessa Gesia, circa il 49%. Entrambe le società inoltre, avevano nominato come amministratore unico Francesco Passaro, un sopravvissuto a tante stagioni, soprattutto quella tempestatissima e scabrossimima del Consorzio Rifiuti Caserta, Aversa, agro aversano e compagnia brutta, per intenderci.
Quindi Passaro ha detenuto questo ruolo in entrambe le aziende, collegate quindi sia da uomini, sia da quote azionarie. Ed è un caso che a sostituire la Gesia, dopo la sospensione dell’impianto per “problematiche tecniche non previste e non previdibili” sia giunta proprio la Sorgeko, la società con il 49% delle quote Gesia?
La mescolanza tra Gesia e Sorgeko si sublima con la convenzione firmata tra la ditta romana e quella dei Sorbo per l’appalto di Vitulazio. Infatti, la Sorgeko ha gestito lo smaltimento della raccolta dei rifiuti differenziati della città, utilizzando come sede di conferimento proprio il sito di Pastorano, di proprietà Gesia.
Un particolare intreccio di quote, società e proprietari che torna in auge nella città di Caserta circa 365 giorni dopo il primo caso.
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IL DOCUMENTO DEL COMUNE DI VITULAZIO
L’articolo dello scorso anno: