Muore Singh. Il bracciante indiano abbandonato in stazione dai suoi schiavisti

29 Luglio 2018 - 12:54

MADDALONI (l.d.a.) – Si è spento dopo aver lottato duramente per restare in vita Singh, il 38enne indiano, bracciante agricolo, che lavorava nei campi di pomodoro a Castelvolturno e Villa Literno.

L’uomo, dopo essersi sentito male lo scorso 5 luglio, è stato abbandonato dai titolari dell’azienda nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, dove i validi volontari dell’associazione “L’Angelo degli ultimi”, la cui presidente è la dottoressa Antonella D’Albenzio, lo hanno soccorso, e trasportato in ospedale a Maddaloni.

I medici si sono attivati per salvare Singh che presentava una situazione clinica grave poiché l’uomo era stato sottoposto a condizioni di lavoro inumane che lo hanno distrutto. Dopo poo più di venti giorni, il 38enne si è arreso. I colpevoli non sono ancora stati individuati e sono diversi i reati ipotizzabili a loro carico, sfruttamento, riduzione in schiavitù, omissione di soccorso, omicidio colposo, evasione fiscale, lavoro nero, e tanto altro ancora.

 

L’Angelo degli Ultimi è presente ogni sera, dalle 21.30 presso la Stazione di Caserta. Chiunque voglia collaborare con l’associazione, donando indumenti, prodotti per l’igiene, cibo, può contattare l’associazione su Facebook o al sito www.langelodegliultimi.org. Molti chiedono a gran voce giustizia per Singh.