No al rinnovo del porto d’armi per un avvocato: “Controllato in compagnia di camorristi”

15 Dicembre 2020 - 10:20

CASERTA – La Questura di Caserta ha negato il rinnovo del porto d’armi ad uso sportivo ad un avvocato, perchè “controllato dalle forze dell’ordine in varie circostanze in compagnia di soggetti con gravi precedenti penali e di polizia, anche di natura camorristica“. Il legale ha presentato ricorso la Tar contro la questura dopo “l’istruttoria effettuata dal Commissariato di Polizia di Aversa“.

Secondo il giudice del Tar, Pierluigi Russo, “il ricorso è infondato“, perché “il potere riconosciuto al Questore in materia di porto di armi è connotato da elevata discrezionalità, in considerazione dei rischi di commissione di illeciti connessi al possesso delle stesse. Ne consegue che il diniego della licenza di porto d’armi o la revoca del titolo non richiedono un oggettivo ed accertato abuso delle armi, essendo sufficiente che il soggetto non dia affidamento di non abusarne, sulla base del prudente apprezzamento di tutte le circostanze di fatto rilevanti nella concreta fattispecie da parte dell’Autorità amministrativa“.

Il giudizio prognostico si basa su “elementi anche soltanto di carattere indiziario, stante il potenziale pericolo per la sicurezza pubblica rappresentato dalla possibilità di utilizzo delle armi possedute“.

“Il ricorrente non ha contestato le segnalate frequentazioni con soggetti pericolosi annoveranti gravi pregiudizi penali, riferiti a reati di particolare allarme sociale anche in materia di associazione camorristica, assumendone genericamente il carattere episodico, che invece è smentito dall’istruttoria effettuata dal Commissariato di Polizia di Aversa. Ad avviso del Collegio, trattasi di elementi fattuali che, per il loro carattere non episodico e per il contesto territoriale di riferimento, assumono indubbiamente rilevanza nell’ambito del complessivo giudizio rimesso alle cure delle autorità di polizia, risultando affatto irragionevole dedurre indici di pericolosità circa il possibile abuso delle armi dai ripetuti contatti con ambienti malavitosi intrattenuti attraverso soggetti pregiudicati per gravi reati“.