ASL & OSPEDALE CASERTA. Per i soldi dell’articolo 9 battaglia totale del sindacato NursingUp. Il 28 dal giudice e poi tutti in Cassazione

27 Agosto 2018 - 17:33

CASERTA (g.g.) – C’è solo un sindacato che ha difeso fino all’ultimo quello anche ritiene un diritto dei lavoratori del comparto sanitario: riceve un giusto compenso integrativo, ai sensi dell’articolo 9 del contratto nazionale, per l’attività prestata nei giorni festivi infrasettimanali. In pratica durante le cosiddette feste comandate: Natale, santo Stefano, Capodanno, l’Epifania, il Lunedì dell’Angelo, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il giorno di Ognissanti e il giorno dell’Immacolata Concezione, ovviamente quando queste giornate non coincidono con la domenica.

La battaglia la sta conducendo il NursingUp attraverso l’impegno di tutti i suoi livelli territoriali, nazionale, regionali e provinciali. Caserta si è mossa, da anni, per ottenere questi soldi, e ai tempi del Dg Luigi Annunziata questi furono assegnati in forza di una serie di pronunciamenti dei giudici del lavoro.

Siccome i numeri di NursingUp creano invidia nelle altre sigle sindacali perché, evidentemente, qualcuno fa finta di non capire che questi sono determinati dalla completa dedizione del segretario provinciale Rosa Nuzzo, la quale ha votato la sua vita a questo sindacato e alla tutela dei diritti dei lavoratori, i vari Cristiano Stabile & Co., quelli che hanno figli, nipoti, assunti in numero industriale nella sanità casertana, posero il problema del diritto a questa integrazione economica legandola, esclusivamente, ai cosiddetti “fuoriluogo” quando, nella sostanza, questi turni super-festivi erano esercitati da personale di ruolo. La Regione emanò una circolare che dava ragione a questa posizione espressa dai sindacati del potere, quelli che muovono voti nella politica. Questo determinò un provvedimento dell’allora Dg Francesco

Bottino finalizzato al recupero delle somme già introitate.

Nelle more di questo provvedimento si è svolto un giudizio in Corte di Appello la quale, fondamentalmente, si è lavata le mani, congelando la questione e, sostanzialmente, demandandola alla decisione definitiva della Cassazione a cui il NursingUp si è rivolto a proprie spese, non chiedendo un solo euro ai suoi iscritti. La speranza è che entro quest’anno i giudici dell’ultima istanza chiudano la questione riconoscendo il dovuto, che poi sono un migliaio di euro complessivi, ad infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici di radiologia e laboratorio.

Per intanto, si aspetta anche il prossimo 28 settembre quando, davanti al Tribunale civile di santa Maria Capua Vetere verranno discussi i ricorsi, presentati attraverso il sindacato dagli stessi dipendenti, contro il provvedimento di recupero che trovò attuazione durante il periodo del Commissario Giovanni De Masi.

In conclusione, va detto che il verdetto della Cassazione avrà conseguenze in tutto il territorio italiano perché questi soldi, fino al 2016, sono stati riscossi dai dipendenti del comparto in ogni regione, in ogni Asl del Paese e in ogni azienda ospedaliera.

Avete mai visto dei sindacati che, pur di far dispetto ad un’altra sigla evidentemente più credibile, arrivano a danneggiare i lavoratori pur di affermare, dopo, che la colpa è di chi li ha tenuti in questa condizione di annoso contenzioso? Sì, a Caserta questo capita, perché a Caserta ci sono sindacati cui vertici, dome dimostrano le assunzioni di parenti e amici, hanno sempre anteposto interessi particolari a quelli collettivi dei lavoratori