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OMICIDIO KATIA TONDI. Il marito al 118: “Sono stato io”. Ma in aula nega tutto

23 Marzo 2019 - 12:55

SANTA MARIA CAPUA VETERE (red.cro.) – In una telefonata, fatta ascoltare ieri nella puntata di venerdì di Quarto Grado, il marito di Katia Tondi, Emilio Lavoretano, avrebbe pronunciato la frase “Sono stato io”, agli operatori del 118.

Nell’ultima udienza l’unico imputato per omicidio ha negato di aver pronunciato tali parole, ma i giudici hanno disposto una nuova perizia fonetica con un’amplificazione della voce di Lavoretano.

L’uomo affermò di essere uscito poco prima delle 19, quando la moglie era ancora viva, di essere rincasato intorno alle 20, e di aver rinvenuto il corpo della moglie accasciato vicino alla porta di casa; a conferma del suo alibi consegnò anche uno scontrino della spesa, e fu inizialmente creduto. Ma le discrepanze sull’orario della morte della donna emersero già con la prima perizia eseguita dal medico-legale incaricato dalla Procura, secondo cui la Tondi sarebbe stata uccisa tra la 14 e le 16