OMICIDIO LELLO LUBRANO. Giudizio immediato per Michele Zagaria, Antonio Iovine e Giuseppe Caterino

7 Agosto 2021 - 10:14

PIGNATARO MAGGIORE – Giudizio immediato per 6 esponenti del clan dei Casalesi – tra cui i boss Michele Zagaria, Giuseppe Caterino ed Antonio Iovine (quest’ultimo collaboratore di giustizia) – per l’omicidio di Raffaele Lubrano, avvenuto a Pignataro Maggiore nel novembre del 2002.

Con Zagaria e Iovine dovranno presentarsi dinanzi ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’udienza fissata ad ottobre: Salvatore Nobis, 62 anni; Antonio Santamaria, 46 anni di Cancello ed Arnone; Francesco Zagaria, alias Ciccio e’ Brezza, oggi collaboratore di giustizia. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Paolo Di Furia, Emilio Martino, Angelo Raucci, Paolo Caterino e Giuseppe Tessitore.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, l’omicidio di Raffaele Lubrano, figlio del capoclan Vincenzo, venne commesso per vendicare un altro delitto, quello di Emilio Martinelli, fratello del ras dei Casalesi Enrico. Enrico Martinelli apprese la circostanza durante il processo Spartacus, in cui era imputato. Una volta uscito dal carcere chiese ai vertici del clan di avere giustizia con il sangue.

Nel corso di un summit – al quale parteciparono Michele Zagaria, Iovine e Caterino – venne dato il nulla osta per l’omicidio. Il commando trovò appoggio presso una masseria di Ciccio e’ Brezza mentre Nobis e Santamaria, con lo stesso Francesco Zagaria, svolsero il ruolo di specchiettisti. La vittima venne individuata all’uscita dal suo ufficio a Pignataro Maggiore. Dopo un inseguimento in auto, Lubrano venne ucciso mentre tentava la fuga a piedi tra le campagne calene.