Pen drive scomparsa nel covo di Zagaria: la Dda invoca 7 anni per il poliziotto Oscar Vesevo

9 Maggio 2023 - 18:41

Secondo il pm della Dda, Maurizio Giordano, Rosaria Massa è credibile

CASAPESENNA – Sette anni per Oscar Vesevo (5 anni per la corruzione e per il reato di peculato, un anno per il reato di truffa ed uno per l’accesso abusivo al ced dei vari soggetti), il poliziotto accusato di aver fatto sparire una pen drive, dopo l’arresto del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria, dal covo di via Mascagni a Casapesenna. Per il pubblico ministero della Dda, Maurizio Giordano, Rosaria Massa, che con il marito Vincenzo Inquieto si sarebbe occupata di ospitare il boss latitante fino al 2011, è credibile. All’esito della requisitoria il pm ha chiesto 7 anni per il poliziotto con la contestazione dell’aggravante mafiosa. Vesevo, secondo l’accusa, si sarebbe impossessato della “penna” per poi rivenderla.

L’agente è finito sotto processo a seguito della testimonianza, resa ad inizio 2021, di Rosaria Massa la quale riferì che il giorno della cattura di Zagaria vide Vesevo prendere la pen drive ma aggiunse anche che la stessa non era del boss ma di proprietà della figlia e che all’interno vi erano solo foto, musica e documenti. Si torna in aula martedì prossimo per la discussione del difensore di Vesevo, l’avvocato Giovanni Cantelli e

l’eventuale sentenza.