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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE. Oliviero ci fa solo un pensierino (vano). De Luca ha chiuso gli accordi con il PD nazionale e campano, Stefano Graziano ignorato per la Giunta

2 Ottobre 2020 - 17:42

Sulla poltrona che è stata della “trombata” D’Amelio, potrebbe salire Loredana Raia

CASERTA (g.g.) – Nel PD napoletano e campano c’è a chi fa comodo far passare la tesi che la nuova giunta regionale sia scaturita solamente dalla penna del governatore che, come spesso è capitato, non avrebbe consultato nessuno. Conviene perché qualche “trombato”, un nome a casa, Stefano Graziano, un po’ di pressing l’ha fatto a Roma e anche a Napoli per rientrare dalla finestra ed occupare una postazione della giunta, dopo essere uscito dalla porta non riuscendo a cogliere l’obiettivo dell’elezione. Graziano non sarebbe entrato comunque, in caso contrario, il governatore avrebbe creato un precedente: trombato per trombata, per quale motivo Graziano sì e Sonia Palmeri, anch’ella non eletta ma autrice di una buona performance, no? L’unica della vecchia giunta riconfermata, nonostante si sia candidata al consiglio regionale, è stata Lucia Fortini, la quale, a differenza di Graziano e Palmeri, il seggio in consiglio se l’è conquistato, aprendo anche il varco d’ingresso al primo dei non eletti della Lista De Luca, Diego Venanzoni il quale, però, è ancora in lotta con Antonio Tufano, in attesa che la Commissione elettorale circoscrizionale del tribunale di Napoli chiuda (a Dio piacendo) un lavoro che a Santa Maria Capua Vetere è stato eseguito con molta precisione e in tempi rapidi in un contesto di efficienza evidente.

Nicola Zingaretti o magari qualche capo corrente romani, più Leo Annunziata, segretario regionale con la protesi di Marco Sarracino, segretario provinciale, allargano le braccia e dicono, per l’appunto, “ha fatto tutto lui”. Una cippa.

Mario Morcone, che si occuperà di Politiche per la sicurezza e già a capo dell’Agenzia nazionale die beni confiscati e Armida Filippelli, neo assessora alla Formazione Professionale, sono entrati in giunta regionale perché il PD ha voluto così. De Luca non li avrebbe nominati se i democrat regionali e napoletani, con la copertura politica di Zingaretti, non glieli avessero proposti. La Filippelli è strutturata nell’apparato del partito, essendo la vice segretaria regionale. In pratica, è come se Annunziata e il PD ufficiale, riconosciuto dal segretario nazionale, stesse in giunta. Per Morcone ha contato sicuramente la telefonata dell’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando. E rimanendo alla corrente orlandianaCamilla Sgambato, che l’ex ministro ha messo al posto di Responsabile nazionale della pubblica istruzione del PD, si è bruciata ogni chance quando la candidata dell’area, Anna Maria Sadutto, non è riuscita ad ottenere il risultato auspicato.

Per la presidenza del consiglio regionale, rimanendo in casa PD, non è negabile che un pensierino l’abbia fatto proprio il casertan-sessano Gennaro Oliviero, ma il discorso è un po’ complicato poiché De Luca non consentirà mai che l’accordo sul nome venga fatto tra i partiti e tra i rappresentanti delle varie liste che esprimono consiglieri regionali. Ogni proposta, ogni ipotesi, dovrà ricevere il suo visto e non c’è dubbio che il governatore abbia in testa qualche suo nome per poter controllare direttamente anche le mosse di un organo che giuridicamente non dipende dal presidente della giunta, né dalla giunta stessa. Si è parlato anche di Mario Casillo, il quale ha tentato il colpo grosso chiedendo un posto nell’esecutivo ma senza sacrificare il suo seggio di consigliere regionale. Ovviamente, De Luca gli ha detto di no e ora l’esponente del PD di Casoria, primo degli eletti nella lista napoletana, con circa 42 mila voti di preferenza, guarda alla poltrona più importante del consiglio. Ma anche in questo caso, come per Oliviero, non saremo di fronte ad uno yes man. Vabbè, la buttiamo lì: alla fine si potrebbe arrivare al nome della torrese-corallina Loredana Raia, che fa parte organicamente del parlamentare di Villaricca, Lello Topo, ma andrebbe bene pure a Casillo, con cui ha fatto la cosiddetta Bicicletta con incroci legittimi di voti di preferenza con il discrimine di genere. E, tutto sommato, anche Oliviero non sarebbe scontento, perché la sua pupilla, Antonietta Costantini, si è trovata molto bene, diciamo così, durante la sua esperienza di direttore generale dell’Asl Napoli 3 nell’avere come principale interlocutore politico proprio la Raia, che nel cuore della Napoli 3 opera e conquista i voti, esercitandosi soprattutto del settore dell’assistenza e dei servizi sociali che diventano vettori di consenso solo se ci si muove in armonia con l’azienda sanitaria, che in molti casi ci mette i quattrini.