Presunte pressioni sulla Pro Loco per favorire le ditte amiche. Sulla versione del sindaco Martiello degli eventi di Natale qualcosa non quadra

1 Giugno 2022 - 13:42

Il primo cittadino di Sparanise sarebbe intervenuto con Giaccio per fargli notare la sproporzione della cifra richiesta. Ma poi il comune ha speso anche di più

SPARANISE – Sta proseguendo il processo che si sta celebrando presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui il sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, è imputato insieme all’ex segretaria comunale Daniela Rocco, con l’accusa di induzione alla concussione.

Oggi, mercoledì, il primo cittadino, difeso tra gli altri dal consigliere regionale e suo uomo politico di riferimento, Giovanni Zannini, ha provato a dare una sua versione della storia.

Secondo l’accusa, Martiello avrebbe voluto costringere Gennaro Giaccio, che all’epoca presiedeva la Pro Loco del Comune di Sparanise, l’associazione era risultata prima classificata nella manifestazione di interesse per le festività del Natale 2017-2018, ad inserire nel programma alcune ditte “amiche”, legate al sindaco.

Martiello avrebbe anche chiesto a Giaccio di consegnare a tali “ditte amiche” somme di denaro. Quest’ultimo si sarebbe rifiutato (tale incontro avvenne nell’ufficio della segretaria comunale) e l’amministrazione, con delibera di giunta, avrebbe quindi proceduto alla revoca dell’incarico selettiva e, contemporaneamente, all’affido diretto ad altre ditte. Un’operazione che, tra l’altro, comportò una maggiore spesa per il Comune per oltre due mila euro, secondo la documentazione emersa dall’inchiesta.

Subito dopo la revoca, Giaccio denunciò tutto alla compagnia dei carabinieri di Capua.

Queste le parole di Martiello oggi: “C’era una sproporzione economica tra le richieste di contributo presentate dalla Pro Loco rispetto agli eventi da realizzare. L’incontro con Giaccio ci fu, ma solo per fargli notare queste incongruenze”. Il sindaco, quindi, nega le pressioni denunciate dal presidente della Pro loco, additando a quest’ultimo una possibile spesa maggiore rispetto alla cifra che si sarebbe potuta spendere per le festività natalizie sparanisane.

Questa, in sunto, la teoria di Martiello che però andrebbe in contrasto rispetto a quanto stabilito dalle indagini dei carabinieri

, che avevano segnalato come, dopo l’intervento del sindaco e della giunta comunale, il carico sulle casse comunali sarebbe aumentato.