REAL AVERSA. Parla il presidente della squadra del principe Emanuele Filiberto: “Primo obiettivo salvare la società raggiunto”. Il futuro sullo stadio e il derby “in famiglia” con il Savoia

14 Agosto 2023 - 15:57

Dopo le voci del cambio di proprietà, è il braccio destro del principe Emanuele Filiberto a chiarire i fatti e fissare gli obiettivi della prossima stagione

AVERSA (alfonso centore) – Il presidente della squadra normanna Nazario Matachione racconta le vicende della squadra in seguito all’acquisizione dei titoli da parte della società Casa Reale Holding, già proprietaria del Savoia e del Portici, guidata dal principe Emanuele Filiberto, discendente diretto dell’ex casata regia piemontese. Un innesto di caratura reale per mirare alla conquista del mondo dilettantistico, nonostante le numerose difficoltà del percorso, e sulla rivalità diretta con il Savoia ci racconta…

Siamo in periodo di ritiro, in cui le squadre preparano la stagione che sta per iniziare modellando la rosa, cosa ci potete dire a riguardo?

“La squadra parte domani per Napoli, precisamente Cardito, località che è stata scelta dal mister e dagli altri responsabili tecnici, ovviamente il tutto è stato condizionato dalla firma dell’atto notarile per il passaggio di proprietà solo il 26 luglio, il che ha comportato un ritardo complessivo in tutte le operazioni. Questo ha dato alle altre squadre un vantaggio di un mese su di noi, ma non ha bloccato del tutto le nostre operazioni: abbiamo preso il nuovo allenatore Alfonso Pepe, il nuovo Direttore Sportivo Pasquale Palma e stretto una partnership con Lisbona, una delle maggiori scuole calcio della zona, affiliandola alla società e da qui siamo partiti con un’ossatura iniziale del restante Real Aversa a fare da nucleo a cui, tramite un raduno, si aggregheranno altri pretendenti al posto in squadra, per un totale di circa quaranta giocatori da cui verranno selezionato i soliti ventitré/ventiquattro che costituiranno la rosa, compresa anche la sezione under.”

Per quanto riguarda il mercato, compresa la situazione del ritardo nell’acquisizione della società, come vi muoverete per migliorare l’organico?”

“Personalmente sono del parere che finché non si deposita il contratto e non si ha la certezza assoluta di qualcosa è meglio non parlarne; per i problemi dovuti all’atto burocratico stiamo cercando di recuperare il prima possibile e proprio per questo ci stiamo affidando ai migliori procuratori, ovviamente però, partendo tardi i nomi caldi che erano da blindare in anticipo sono operazioni sfumate e ora bisogna cercare di assemblare il tutto al meglio con le pedine rimaste sul mercato. Oltretutto puntiamo su giocatori giovani che ambivano a una categoria superiore e tramite la firma di contratti biennali e triennali li attiriamo a noi, rendendoli di nostra proprietà e cerchiamo di costituire un gruppo fatto di talenti con cui il nostro allenatore grazie alla sua esperienza è molto abile nella gestione dei ragazzi, rendendo l’Aversa un gran bel patrimonio aziendale oltre che una semplice squadra.”

È possibile ricevere una proroga per le operazioni di mercato dopo quanto accaduto a luglio?”

“Purtroppo la federazione non lo prevede, il campionato va avanti e le questioni burocratiche che hanno coinvolto il vecchio presidente, motivo di questo ritardo, non sono, giustamente, affari della Lega. Oggi possiamo garantire ai giocatori la garanzia di contratti, come già detto, biennali e triennali e incentivarli a scegliere noi piuttosto che salire in una categoria superiore. Abbiamo dato carta bianca agli organi gestionali della squadra e assicuro che verrà fatto il massimo, considerando sempre il momento e la situazione in cui ci troviamo.”

Quanto può la scelta di calciatori giovani con contratti di questo tipo influenzare il progetto e gli obiettivi stagionali?”

“Bisogna specificare che il nostro progetto principale è sempre stato uno: salvare l’Aversa. Garantire il calcio alla città normanna non era un’impresa semplice data la situazione precedente e le complessità burocratiche, ma nonostante i ritardi e le difficoltà nell’ufficializzazione dell’atto possiamo dire ad alta voce di aver salvato davvero il calcio aversano; tutto ciò che ne verrà sarà secondario, ma non esclude che faremo di tutto per disputare un buon campionato, puntando a mantenere la categoria ed essere tranquilli con le risorse a disposizione da quando abbiamo preso la gestione tecnica. Non punteremo alla vetta perché quell’obiettivo ha bisogno di un anno intero di preparazione, cosa che noi, ripeto, non abbiamo avuto.

Poi io dico sempre che il pallone è rotondo e non esistono nel calcio le regole, quindi il nostro tipo di progetto sul campo può giovare a lungo termine e cercheremo di dare il meglio anche nelle nostre condizioni emergenziali.”

La questione stadio può essere influenzata dal cambio di proprietà?”

“Abbiamo trovato un accordo con il gestore, partiamo da qui e vedremo man mano come la situazione tenderà ad evolversi, ma siamo già soddisfatti di aver trovato la perfetta mediazione con l’altra parte che ci ha fornito la massima disponibilità per il nostro progetto inglobando non solo le sorti della prima squadra ma anche la sezione junior della scuola Lisbona che potrebbe diventare un tutt’uno con il Real Aversa. Ora iniziamo il percorso e poi valutiamo il resto.”

La competizione diretta con il Savoia, data la proprietà condivisa, può influenzare in qualche modo il comportamento delle squadre?”

“Premesso che ogni società avrà una dirigenza a sé, questo può solo stimolare la competizione ancora di più e in un modo sano. Per fare un paragone siamo un po’ come FIAT, Alfa Romeo o Ferrari, ognuno lavora per sé cercando il miglior risultato rispetto alle altre anche se fanno capo alla stessa azienda. Immaginiamo: un allenatore non va bene per una squadra, mentre un altro sta facendo molto bene con un’altra organizzazione ma di categorie inferiore, a quel punto invece di cercare altrove noi possiamo guardare in casa nostra e ottenere migliori risorse. Così facendo il risultato è sempre a favore della società.”

Per i rivali che osservano da fuori si potrebbe gridare al conflitto d’interesse sentendo questo piano, come ne risponde?”

“Non esiste (ride ndr.), finché il regolamento non vieta a livello dilettantistico ad una società di ottenere un determinato numero di organizzazioni, noi non ci faremo problemi. Al momento siamo la prima corporazione a detenere tre società in Europa e, semmai dovesse uscire una nuova norma che lo impedisce, noi ci adegueremo, ma assicuriamo che ciascuna squadra gioca per vincere. Siamo pienamente in regola con la Lega che ha approvato i nostri movimenti e ha scelto di farci giocare insieme.”