REGGIA DI CASERTA chiusa, ennesimo flop d’informazione

10 Marzo 2020 - 07:00

Caserta – (pm) Delusione, domenica mattina, per i molti casertani che hanno trovato il parco della Reggia chiuso, come d’altronde lo era tutto il monumento. Come si sa, la misura è stata adottata in osservanza al decreto del presidente del consiglio dei ministri – firmato nottetempo tra sabato e domenica stessa- il quale ha disposto, tra le altre misure profilattiche contro l’epidemia che sta investendo il paese, “…la chiusura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura…”.

Però tanti ci hanno lamentato di non aver trovato sul sito internet ufficiale del palazzo Reale l’avviso della restrizione, oltre ad osservare che, per vero, proprio nel parco, differentemente che negli appartamenti reali, non si determinano quelle condizioni di promiscuità e di assembramento che la decisione governativa mira ad impedire. Ma tant’è. Il provvedimento ha carattere nazionale, è generale e pertanto non lascia spazio per distinguo di sorta, anche alla luce degli sviluppi di queste ore in cui è stato introdotto il divieto di spostamenti se non dettati da una necessità qualificata. Quanto all’asserita mancata informazione, in realtà, ad un certo punto essa è comparsa sulle pagine web dell’ente museale, ma non con l’evidenza che, secondo noi, avrebbe meritato. Difatti, dalla schermata Home

– quella introduttiva, com’è noto, e più immediata – appare tutto normale e solo se si accede al non certo intuitiva voce cosa accade si apprende della sospensione degli ingressi.

Il fatto, a nostro modo di vedere, non è casuale, ma riflette lo stato di abbandono in cui versa il sito borbonico, specie sotto il profilo della gestione. Che altro vogliono dire, per attenerci a qualche solo esempio, che, sulla facciata principale, l’orologio non funzioni, benché riattivato – con tanto di fanfara – nel non certo lontano dicembre 2015, che la bandiera europea esposta, di cui alcune settimane fa segnalammo lo stato pietoso, si sia definitivamente ridotta ad uno straccio, senza che si sia trovato il modo banale di intervenire, che ugualmente l’erba parassitaria comparsa in più punti si sviluppi rigogliosa, per quanto basterebbe semplicemente toglierla ? O che l’incontenibile Paolo Sforza entri ed esca da palazzo Reale e vi faccia quello che vuole ?

L’orologio non funzionante della Reggia.

La bandiera europea ormai completamente aggrovigliata.

In altra angolazione.

 

D’altro canto, anche piazza – da poco – Carlo di Borbone (già Carlo III e vediamo con allarme il momento in cui il codazzo comunale sostituirà l’acconcia vecchia targa toponomastica, con quella nuova, siamo certi in stile dozzinale) presentava ieri il carattere abituale di terra di nessuno. Mancando la città di verde pubblico, avversato da questi amministratori il progetto del Macrico come credibile parco cittadino, le persone, divieti o non divieti ed in assenza del benché  minimo controllo, sono andate ai campetti a trattenersi come sempre, a scampagnare, a far giocare i bambini, a far correre i propri cani costretti il più delle volte alla cattività delle case.

Anche i militari dell’esercito in servizio di vigilanza nell’area, a cui evidentemente nessuno deve aver detto cosa  fare, parevano più che spaesati. Si limitavano ad osservare le violazioni, ai nuovi divieti sanitari di assembramento ed a quelli di sempre di introduzione e di bivacco sui prati, che avvenivano sotto i propri occhi. E se qualcuno pensa che il loro compito sia esclusivamente in funzione antiterroristica, mentre all’intorno accade di tutto, ha una visione davvero singolare dei principi di efficienza e non dispersione che dovrebbero sorreggere l’impiego delle risorse pubbliche.

Ma tutto questo scenario casertano non ci sorprende più di tanto. Per noi, non è che uno scorcio di quel quadro di quasi anarchia in cui versa da tempo il Paese, di cui l’illusoria e scomposta fuga dal contagio dal Nord al Sud dell’altro ieri, la sommossa inarginata delle carceri, la movida ostinatamente irresponsabile (vedi il video in basso, ripreso da persone residenti nel centro storico, che da anni, nonostante le loro ripetute denunce, sono abbandonate a se stesse), l’indifferenza agli appelli delle pubbliche autorità a limitare i contatti sociali, non sono che gli episodi più recenti e clamorosi. Purtroppo !

 

Nelle immagini, l’esercito in servizio di vigilanza in piazza Carlo di Borbone ed i cartelli di divieto scampati al vandalismo, risibili alla luce di quello che accade.

 

In basso, alcune scene dei “campetti” di questa domenica.

Nel filmato che proponiamo, la sconcia movida di sabato scorso in città.