REGGIA DI CASERTA, problemi su problemi. La direttrice Maffei liquida i lavoratori della biglietteria preoccupati di perdere il lavoro: “Rivendicazioni anacronistiche”. E sui cavalli…

18 Dicembre 2020 - 17:22

Ermes Dall’Olio, direttore della rivista specializzata Carrozze&Cavalli, nel suo ultimo editoriale sull’offensiva nel Paese contro la tradizione dell’ippotrasporto, la definisce “strategia del terrore”

 

CASERTA (Pasman) – C’è qualcosa che non quadra alla Reggia di Caserta. Ce lo fanno pensare in particolare due vicende di questo periodo. Quella della immotivata soppressione delle carrozzelle a cavallo dal parco reale, alla quale abbiamo dedicato non a caso tre focus. E quella dei preposti ai servizi di biglietteria, che rischiano il posto di lavoro per l’automazione della loro attività.

In primo luogo, le due questioni, nonostante la loro indubitabile ed intuitiva rilevanza sociale ed istituzionale, non ricevono l’approfondimento che meriterebbero da parte dell’informazione locale, pronta in genere a dare conto anche delle inezie che avvengono al Palazzo Reale. La quale preferisce, si tratti di deferenza provinciale o meno o di aperta corrività, fare bordone alla comunicazione della direzione del monumento, il cui registro è da tempo quello dell’eccezionalismo (compensativo ?). Tutto quello che viene fatto al museo è diventato eccezionale, anche se si tratti delle più banali pulizie e sistemazioni, degli arredi come degli ambienti, a cui immancabilmente si attribuisce una supposta “straordinaria complessità”. In realtà non si tratta che dell’ordinaria amministrazione, di cui semplicemente si incaricano, ora che ci sono i soldi, gli specialisti a ciò deputati.

In secondo luogo, i due casi depongono per un malinteso concetto che il direttore Tiziana Maffei sembra avere della propria autonomia.

Sulla vicenda delle carrozzelle abbiamo già approfonditamente affrontato il tema anche con l’ausilio di esperti del mestiere e non di semplici orecchianti. Restano tuttora insolute le vere ragioni per le quali, dopo la morte ad agosto di uno dei cavalli impiegati, si sia ritenuto di sopprimere l’intero servizio e non perseguire le eventuali responsabilità personali per l’infortunio, peraltro ancora da accertate. Che aleggi un’ideologia animalista, pronta al clamore, a noi pare fin troppo chiaro.

L’editoriale della rivista Carrozze&Cavalli in cui si fa riferimento alla vicenda della carrozzella del parco della Reggia

Così osserva Ermes Dall’Olio, direttore della rivista specializzata Carrozze&Cavalli, nel suo ultimo editoriale sull’offensiva nel Paese contro la tradizione dell’ippotrasporto:   “ …Ma è giusto parlare di strategia del terrore? Sì, abbiamo le prove documentate; note cosche mafiose dedite a corse clandestine con maltrattamenti inauditi ai cavalli finiscono in 4^ o 5^ pagina con un trafiletto di poche righe, o manco vengono citati, al contrario, un cavallo con carrozza che scivola a terra a Roma e un altro che si accascia a terra per un improvviso malore alla Reggia di Caserta finiscono in prima pagina su 4/5 testate giornalistiche con foto a colori e tutti i dettagli dei tecnici-animalistici-improvvisati”.

Un commento da Horse-Angels ODV sui fatti casertani

Analoghe perplessità esprime l’affermata rivista di attività equestri Horse Hangels, la quale ha molto seguito il caso casertano e che si batte in favore del benessere del cavallo. Chi desideri sapere di più dei fatti realmente capitati alla Reggia lo scorso agosto e di quello che ne è seguito troverà abbondanza di documentazione nel sito del periodico.

Per quanto riguarda i 24 addetti dell’Opera Laboratori Fiorentini incaricati del servizio di biglietteria, in procinto di ricevere il ben servito per essere soppiantati da un sistema di casse automatizzato, è noto che è in corso una vertenza di lavoro e lo scorso 9 dicembre hanno tenuto una manifestazione di protesta venendo ricevuti in prefettura. Anche la triplice sindacale CGIL, CISL, UIL ha preso posizione con una lettera all’autorità governativa territoriale lamentando il “…grave comportamento del direttore della Reggia…, sostanziato nell’ignorare i lavoratori e le proprie rappresentanze sindacali…”.

E proprio a queste ultime ci siamo rivolti per un commento su quanto sta accadendo, anche con riguardo ai conduttori delle carrozze letteralmente banditi dalla Reggia, pur sempre lavoratori con un significativo indotto. Questa la risposta che abbiamo ricevuto dalla segreteria CGIL di Caserta, che riportiamo integralmente per la sua precipuità ed avvedutezza: “Al di là del merito della questione della sospensione/modifica del servizio di trasporto ippotrainato alla Reggia di Caserta, anche quell’episodio è esempio di una azione dirigenziale sorda alle esigenze della comunità complessa dei lavoratori e vecchia nelle metodologie. Come abbiamo avuto modo di ribadire “non c’è nulla di più moderno della salvaguardia dei posti di lavoro”. 
Nella vertenza dei lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini si è riproposta una contrapposizione tra processi informatici e risorse umane in carne e ossa a cui non tutto può essere ricondotto. Anche in questo caso di “vecchio” c’è solo la negazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali.
La vera modernizzazione è andare oltre la riduzione dei costi scaricata sui lavoratori soprattutto in un momento di profonda crisi del settore turistico”.

L’accento dell’organizzazione sindacale sui termini vecchio e modernizzazione necessita di una spiegazione per chi sconosca gli antefatti: sono la replica alle affermazioni del direttore Tiziana Maffei, che ha liquidato le rivendicazioni lavorative come anacronistiche, buttando là un “… il sistema dei musei autonomi deve guardare al futuro e non rimanere ancorato a una visione organizzativa vecchia di 20 anni” ed un puerile “…finisce un’epoca: un tempo si andava in carrozza, ora si va in macchina”, facendo finta di non sapere che le carrozzelle della Reggia erano un’attrazione del monumento, peraltro suscettibile di un ampio sviluppo, e non un mezzo di trasporto come tanti.

Non sono questi i commenti che ci si aspetterebbe da un dirigente di una pubblica istituzione specie di carattere culturale, che dovrebbe dare credibile conto delle proprie decisioni, soprattutto quando siano altamente opinabili come le presenti, senza farsi scudo di una supposta, autoreferenziale autonomia gestionale, che qui c’entra poco o niente.

Un’ultima notazione riguarda la coerenza delle nostre istituzioni amministrative, perché qui ricorre il classico caso della mano destra che non sa cosa fa la mano sinistra. Il ministro Franceschini è venuto a sapere che, mentre alla Reggia di Venaria si è giunti alla settima edizione – che viene tenuta nel parco reale – del Concorso Internazionale di Attacchi di Tradizione, qui le storiche carrozze sono stata cacciate in malo modo, per sostituirle con spiacevoli macchinine elettriche ? Qualcuno dei parlamentari del territorio glielo vuole chiedere, magari con una interrogazione per la quale potremmo fornire ogni dettaglio?

Immagini di repertorio dal Concorso Internazionale di Attacchi di Tradizione che si disputa nella Reggia di Venaria e giunto alla 7 edizione