REGIONALI. Oohhh finalmente! La Pignetti candidata con FdI. Dal Pd alla destra, l’eroina dei tre forni. Ve la racconteremo noi in ogni dettaglio la vita sua, e non solo la sua, durante la campagna elettorale in almeno sessanta articoli

10 Ottobre 2025 - 20:15

Ora, da candidata diventerà doveroso come capita in ogni democrazia occidentale, scrivere di lei, ma anche della sua famiglia e ne leggeremo delle belle. Ma è mai possibile che una che da dodici anni è presidente dell’Asi grazie al Pd di Graziano, grazie a De Luca, grazie a Zannini, nell’epoca in cui questo è stato il pupillo del governatore della Campania, ora come se niente fosse, senza essersi dimessa prima, entri nella lista di un partito che è agli antipodi rispetto al Pd solo perché da un anno e mezzo a questa parte è diventata la pupilla di Edmondo Cirielli?

CASERTA (gianluigi guarino) – Che tra Edmondo Cirielli e Raffaela Pignetti ci fosse un feeling l’avevamo capito da un pezzo. Che Raffaela Pignetti fosse…Raffaela Pignetti l’abbiamo capito, negli anni, solamente noi.

In questa provincia di conformisti, di gente senza valori, priva di una qualsivoglia cultura delle istituzioni, senza una spina dorsale, senza palle, insomma, senza nulla, non abbiamo arretrato un centimetro, nonostante i danni che la presidente dell’Asi ci ha provocato in una lotta impari, visto che lei ci ha bombardati di querele e di citazioni in giudizio, mettendoci in seria difficoltà al punto che qualcuna, una in particolare, per motivi medici è sfuggita alla mia lettura e si è chiusa ovviamente con una sentenza sfavorevole in sede civile senza che il sottoscritto abbia avuto la possibilità neppure di nominare uno straccio di avvocato e di costituirsi in giudizio di primo grado, che poi è quello che conta e ipoteca in maniera decisiva quello di secondo grado.

Mentre lei ci bombardava con querele e spendeva sessanta, settanta, ottanta mila euro per incarichi esterni elargiti ad avvocati, remunerati totalmente con soldi pubblici per cercare di chiuderci la bocca, di abbatterci, noi abbiamo sempre avanzato senza paura, a viso aperto, perché non abbiamo mai nutrito alcun dubbio sui fattori e sugli elementi che informano l’identità di questa persona.

Siamo partiti, nel lontano 2014, quando fu eletta presidente grazie anche al concorso di Biagio Lusini, sindaco sospettato da sempre di essere connesso alla camorra e oggi inquisito dopo l’arresto ai domiciliari per la vicenda della lottizzazione Schiavone; siamo partiti conoscendo semplicemente il suo nome e il suo cognome. Dunque, senza alcun pregiudizio. Successivamente, ci siamo resi conto, rimanendo letteralmente allibiti, di come ha gestito l’Asi grazie alla volontà individuale determinata e determinante di un uomo appartenente all’apparato del Pd, cioè di Stefano Graziano e in virtù (si fa per dire) del concorso di un uomo appartenente all’apparato del governatore Vincenzo De luca, ossia Giovanni Zannini.

La Pignetti, negli anni, avrà scritto un milione di post riempendoci di insulti, confezionando malevolenze, additandoci come estorsori. Ma noi, pur rendendoci conto che in questa terra di quattro soldi piena di provinciali che si consolano di sera nelle cene dell’ipocrisia, dell’anticaglia con aspirazione gattopardesche dei vari Rotary, Lions ed insulso fighettismo assortito, in questa terra, purtroppo, in cui anche i magistrati, anche le forze dell’ordine hanno spesso ceduto all’estetica dei quadri di lontananza e di circostanza, alla bulimia dei filtri utilizzati per abbellire le fotografie di Facebook, siamo andati avanti cocciutamente costi quel che costi. Perché uno può passare anche un guaio nella vita, può andare anche in carcere come ci son andato io, ma se ha la coscienza pulita, se vive del sentimento per la religione dei principi, dei doveri dell’equità della trasparenza delle pubbliche amministrazioni, delle vere pari opportunità, non quelle dei convegni, non quelle testimoniate da donne che ogni giorno umiliano questo concetto con i loro comportamenti abietti, non si può avere paura, se uno non vive per i beni materiali, che qualcuno ti faccia un dispetto, che qualcuno possa far partire un colpo basso. Tu lo sai pure che questo può accadere ma ciò che ti anima e riempie di anima il tuo corpo è troppo più forte del timore.

Raffaela Pignetti, presidente per 12 anni per volere di Stefano Graziano, di Vincenzo De Luca, di Giovanni Zannini, ora è ufficialmente una candidata di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali.

Noi ci eravamo già portati avanti con il lavoro definendola l’altro giorno l’eroina dei tre forni.

E ora, raccontiamola bene e facciamo il punto della situazione: oggi Raffela Pignetti è un politico e come tale va trattato. Di conseguenza, la Pignetti dovrà, a nostro avviso, essere oggetto di un’analitica ricostruzione di tutti i suoi anni trascorsi alla presidenza dell’Asi, come riferimento del Pd, come riferimento del centro sinistra con il quale – ecco il secondo forno – si è candidata anche se nessuno se ne accorse, nel 2018, nella lista di Beatrice Lorenzin “Civica Popolare”, dunque non con il Pd.

Il terzo forno è quello che si è ufficialmente acceso stamattina durante l’evento Made in Italy, presente il ministro delle attività produttive, Adolfo Urso di FdI, quando la Pignetti ha pronunciato parole definitive e definitorie sulla propria candidatura.

Voi, mo’, pensate che la politica in provincia di Caserta possa almeno risparmiarci l’orrendo spettacolo di una connessione consociativa, inciucista tra la parte del pd rappresentata da Stefano Graziano e il partito di Fratelli d’Italia. Voi, arimo’, pensate che Stefano Graziano al di là di quello che potrà dichiarare con le parole ufficiali che per lui non hanno mai contato nulla, non sia stato consultato dalla Pignetti prima di realizzare questa operazione. Ve lo sognate! Si stratta, questa, infatti, è gente senza valori, senza dignità politica, il cui unico obiettivo è rappresentato da una sola sopravvivenza purché questa sia dorata. Costi quel che costi: io sto nel Pd e gestisco questa fetta di potere, tu che stai con Fratelli d’Italia chiederai dopo le elezioni una nomina di sotto governo per la disponibilità che hai dimostrato nel candidarti alle regionali. Poi la sera ci vediamo e ci spartiamo il bottino politico.

Noi di CasertaCe auspicavamo da giorni, e l’abbiamo anche scritto, che la Pignetti si candidasse. Perché, in questo modo, risalterà con evidenza la cifra del nostro onore, ben diversa dalla sua, ci ha indotto a non utilizzare, al cospetto dei suoi atti di slealtà, temi, argomenti, informazioni, che ora, alla luce della scelta della Pignetti di diventare un politico, dovrà informare necessariamente gli argomenti dei nostri articoli perché un candidato qui in Italia come negli Stati Uniti e in altri paesi appartenenti al bouquet delle democrazie occidentali, viene valutato anche in relazione alle vicende di suoi familiari.

Quando scriveremo queste cose, che conosciamo da almeno cinque o sei anni, vi renderete conto quale divario di educazione, di lealtà, di buon comportamento, di onore personale possiede questo giornale e quale sia il livello degli stessi valori nella testa e nel cuore di Raffaela Pignetti, ammesso e non concesso che ce l’abbia un cuore.