RISCHIO CANCRO. Ritirati dalle farmacie diversi lotti di BUSCOPAN e di RANIDIL

24 Settembre 2019 - 15:30

CASERTA – Si allunga la lista dei lotti di farmaci per trattare problemi gastrici e contenenti il principio attivo Ranitidina, ritirati dal mercato a causa della presenza di una impurita’ considerata potenzialmente cancerogena. Nella ultima pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), sono oltre 500 e vi rientrano anche 13 lotti di Buscopan. Lo scorso 20 settembre e’ stata diffusa una prima lista di lotti di farmaci con il principio attivo Ranitidina prodotto dall’officina SARACA LABORATORIES LTD in India, ritirati in quanto contenti la N-nitrosodimetilammina (Ndma). Con il nuovo aggiornamento, passano da 195 a oltre 515 i lotti di farmaci ritirati in via precauzionale, in attesa di accertamenti: tra questi 13 lotti di Buscopan antiacido da 75 mg in compresse effervescenti con scadenza il primo maggio 2021. Nella lunga lista si trovano inoltre 34 lotti di Zantac tra compresse, fiale e sciroppo. E, ancora, tra gli altri, 22 lotti di Ranibloc, diversi lotti di Raniben, Ranidil, Ulcex, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexa.

I LOTTI COINVOLTI: Buscopan Antiacido 75 mg compresse effervescenti numero 181379, 181379, 181381, 181382, 181380, 181383 con scadenza 01/05/2021; 744552 con scadenza 01/02/2020; 162521, 162522 con scadenza 30/09/2019; 170939, 170938, 170936, 170935, 170937 con scadenza 01/04/2020.

La Ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell’istamina), ricorda Aifa sul proprio portale web, “è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida“.

Sono disponibili in commercio altri medicinali con le stesse indicazioni terapeutiche, “pertanto i pazienti che assumono medicinali a base di Ranitidina devono rivolgersi al proprio medico per discutere la possibilità di una terapia alternativa“. Provvedimenti analoghi ai ritiri in corso in Italia, sono stati assunti negli altri Paesi europei ed extraeuropei, fa sapere ancora Aifa, che sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) e alle altre agenzie europee “per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive”.

il documento del Cardarelli di Napoli