RUBERIE AL COMUNE DI CASERTA. Il dirigente Franco Biondi liberato dal Riesame. Ma la richiesta di rinvio a giudizio è pressoché certa per lui, Marzo, Natale, Rivetti e co…

2 Luglio 2024 - 12:49

La decisione dei giudici della Libertà riguarda, infatti, esclusivamente il titolo cautelare e non è affatto detto che possa incidere necessariamente anche sugli esiti di un eventuale, futuro processo

CASERTA – Come spesso ripetiamo, la fase cautelare è un discorso, la fase processuale è un altro.

Per come è stata impostata l’ordinanza che ha portato all’arresto ai domiciliari dell’assessore Massimiliano Marzo, dei dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, del dipendente Giuseppe Porfidia e dell’imprenditore Gioacchino Rivetti, e che ha portato nel registro degli indagati, tra gli altri, il vice sindaco di Caserta Emiliano Casale e l’imprenditore Raffaele Nunziante, la procura di Santa Maria terrà il punto anche se il Riesame libererà Marzo e Natale.

Non sappiamo se i giudici della libertà abbiano motivato la loro decisione relativa a Franco Biondi legandola all’assenza di motivazioni cautelari, visto e considerato che il dirigente non ha mai dato notizia di sue dimissioni dalla funzione esplicitata che, da oggi, potrebbe continuare a svolgere.

Stesso discorso vale per Massimiliano Marzo.

Dunque, un po’ deduttivamente, possiamo dire che i magistrati del Riesame ritengano che non esistano quei gravi indizi di colpevolezza che, invece, la procura e la gip Vecchiarelli del tribunale sammaritano hanno ritenuto che ci fossero.

L’esito del Riesame, avvenuto nel momento in cui l’indagine è ancora aperta, con la possibilità da parte dei pubblici ministeri di acquisire ulteriori elementi indiziari, rispetto a quello che hanno costituito la base del provvedimento, non modificherà la convinzione della procura che, riteniamo, di cui a qualche mese chiuderà le indagini e chiederà il rinvio a giudizio per tutti gli indagati che, a quel punto, da imputati dovranno comparire al cospetto di un giudice per l’udienza preliminare che, a sua volta, deciderà se esista o meno una ragionevole possibilità di una loro condanna (possibilità, non certezza), in quanto ciò rappresenta la ragione discriminante di un rinvio a giudizio, secondo le nuove norme della legge Cartabia.

Diverso è il discorso, invece, per Emiliano Casale, il quale non è stato attinto da alcuna misura cautelare. In questo caso, la procura ha un’idea ancora aperta che potrebbe portare ugualmente ad una sua richiesta di rinvio a giudizio, oppure ad un’archiviazione.