S.MARIA C.V. ALLE ELEZIONI. Per Mirra e Stellato, il Campochiaro è una pestilenza. Ma lui e i suoi amici non vogliono che Area Popolare si accucci in silenzio, per cui…

3 Giugno 2021 - 11:36

Acque un pò agitate nel movimento civico dell’attuale assessore Gerardo Di Vilio e di Paolo De Riso. Campochiaro prova a costituitre un’unità attorno al proprio nome, ma la spaccatura è evidente 

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Area Popolare è un movimento politico che, avendo noi seguito negli ultimi anni con meno attenzione e con occhio più distratto la politica di Santa Maria Capua Vetere diversamente da quanto, invece, era successo in tempi più remoti, ritenevamo fosse ascrivibile fondamentalmente alle capacità organizzative e, conseguentemente, alle ambizioni politiche di due sole persone: Paolo De Riso e Gerardo Di Vilio, quest’ultimo attualmente assessore della giunta capitanata dal sindaco Antonio Mirra.

Quando, negli ultimi giorni, ci hanno raccontato che Area Popolare aveva davanti a sè un bivio, dovendo scegliere se continuare a stare con Antonio Mirra o se invece aspirare a capitanare una coalizione diversa di liste civiche che convergesse sul nome di Giovanni Campochiaro, già vicesindaco, assessore e consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere, siamo rimasti sorpresi nel momento in cui abbiamo appreso in aggiunta che De Riso e Di Vilio propendevano, come del resto ancora nell’istante in cui questo articolo viene scritto, per la prima soluzione, cioè quella di confermare e consolidare l’alleanza di Area Popolare con l’attuale sindaco Antonio Mirra.

Se De Riso e Di Vilio, cioè coloro i quali noi ritenevamo gli unici depositari della potestà sulla linea politica del movimento, hanno questa idea, disegnano questa prospettiva, incrociando però l’opinione di chi pensa di dover costruire in proprio una coalizione alternativa a quella del sindaco Antonio Mirra, vuol dire che De Riso e Di Vilio sono una componente importante, ma pur sempre una componente tra altre componenti del movimento.

Nel momento in cui Area Popolare ha eletto o nominato, non sappiamo bene come sia andata ma non cambia granchè, Giovanni Campochiaro a suo portavoce, cioè a rappresentante ai tavoli politici che si sviluppano in queste settimane di pre campagna elettorale, vuol dire che la componente autonomista è forte, forse addirittura più forte di quella continuista, rappresentata da De Riso e Di Vilio.

Non dolendoci più di tanto per non aver seguito assiduamente la politica locale, visto che l’avevamo fatto, stancandoci non poco, per almeno 15 anni, abbiamo chiesto qualche informazione aggiuntiva e ci è stato detto che di Area Popolare fanno parte anche Barbato, il famosissimo commerciante al dettaglio di pesce, con un trascorso da consigliere comunale e, non ricordiamo bene, ma ci pare anche da assessore e Dino Capitelli e chi lo ha sostituito in consiglio comunale, cioè Simmaco Busico. Insomma, c’è una spaccatura che non si sa bene dove porterà.

Giovanni Campochiaro ha molti difetti, ma non è un fesso e soprattutto quando si tratta di elezioni, sa far di conto. Sa bene che lui potrebbe essere il candidato sindaco di una coalizione di tre o 4 liste, ma a condizione che Area Popolare resti unita. In caso contrario, difficilmente si proporrà al momento decisivo.

E’ chiaro che se dovesse persistere l’intenzione indiscutibile di De Riso e Di Vilio di confermare l’alleanza con Antonio Mirra, la situazione potrebbe anche precipitare. Ci potrebbe essere una scissione, come potrebbe non esserci, visto e considerato che Campochiaro sarebbe potenzialmente in grado di concepire un piano B, lavorando in campagna elettorale per portare in consiglio comunale, eletti vicini a lui e vicini alla sua componente interna.

Ma già questo è uno scenario troppo complesso, visto e considerato che quando una persona entra in un consiglio di un comune nostro, la conservazione della propria poltrona che comporta la possibilità di gestire qualche brandello di potere e di incassare qualche gettone tra le solite commissioni farlocche e le sedute del consiglio, diventa una ragione prevalente e mano mano preponderante rispetto a quella di una strategia di gruppo, di area politica che contempli anche l’ipotesi di andare all’opposizione o addirittura di far cadere il sindaco.

In tutto questo, va anche sottolineato che, da un lato, Mirra non vuole avere tra i piedi Campochiaro perchè questi non sarebbe mai un suo yes man e potrebbe agitargli costantemente la maggioranza, dall’altro, lo stesso sentimento è nutrito dal Pd ufficiale, cioè quello di Giuseppe Stellato e di Umberto Pappadia che certo non tengono appesa la foto di Giovanni Campochiaro sopra alla spalliera del loro letto.

Situazione da monitorare. Conosciamo così bene gli uomini coinvolti, il carattere, il passato, da non avere grande difficoltà nel sintonizzarci con il loro presente.